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Cronaca Città di Castello

Città di Castello, un fiume di hashish da Roma a Trieste: "Il pesce fresco è arrivato"

Arrestati due romani, di 32 e 36 anni, proprietari di una pescheria nella Capitale, che avevano contatti solidissimi con due fratelli di Città di Castello, già arrestati per reati connessi al traffico internazionale di stupefacenti

Decrittato il codice, sono scattate le manette. Parlavano quasi ogni giorno dell''acquisto di ''pesce fresco'', ma in realtà si accordavano per l’hashish: arrestati due romani, di 32 e 36 anni, proprietari di una pescheria nella Capitale, che avevano contatti solidissimi con due fratelli di Città di Castello, già arrestati per reati connessi al traffico internazionale di stupefacenti.

Nell'operazione denominata "Saudade 2" gli uomini della squadra mobile di Perugia e del commissariato tifernate sono riusciti a scovare i canali di approvvigionamento di hashish da Roma verso l’Alto Tevere. L'indagine ha documentato un numero molto elevato di viaggi con quantitativi ingenti di hashish, che veniva poi smerciato in minima parte alla periferia di Città di Castello, mentre la maggiore parte proseguiva il suo viaggio verso Trieste. Il volume dello smercio, ricostruiscono gli agenti di polizia, sfiorava il quintale.

Proprio a Trieste, nei giorni scorsi, in contemporanea con l'arresto dei due romani nella Capitale (nel loro negozio sono stati sequestrati 16mila euro in contanti), i poliziotti hanno eseguito due perquisizioni nelle abitazioni di altrettante persone implicate - secondo l'accusa - nel traffico di stupefacenti: qui sono stati sequestrati circa 40 grammi di hashish, materiale per confezionare le dosi da spacciare e qualche centinaio di euro.

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