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Cronaca

"Il colpo in villa l'ho fatto io, ma quello in appartamento no", condannato per furto e ricettazione

L'uomo ha confessato di aver partecipato a una razzia, ma che per un'altra non aveva nulla a che fare

“Signor giudice il colpo nella villetta l’ho fatto io, ma in quell’appartamento non ci sono mai entrato”.

È stata questa la linea difensiva di un albanese di 40 anni accusato di due furti e di ricettazione di parte degli oggetti rubati, in quanto gli sono stati trovati addosso.

L’uomo, condannato in primo grado e in appello a 3 anni, ha fatto ricorso in Cassazione contestando la ricostruzione accusatoria e lo svolgimento dei processi, respingendo “la partecipazione dell’imputato al furto” nell’appartamento di Perugia, mentre per il colpo in villa e la ricettazione “l’imputato ha reso confessione”.

Per i giudici di Cassazione il ricorso “si risolve in mere doglianze in punto di fatto” e risulta “inammissibile la rivalutazione e/o alternativa lettura delle fonti probatorie”.

Ne consegue la conferma della condanna e l’obbligo di versare 3.000 euro a favore della Cassa delle ammende.

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