Davanti all'ingresso dell'Ospedale di Perugia riparte la battaglia per l'abrogazione dell'aborto
Sono passati 40 anni ma ancora oggi divide la legge 194 - votata dalla maggioranza degli italiani -, che ha istituito l'aborto legale. A Perugia si raccolgono le firme il 7 settembre per proporre un referendum sull'abrogazione. Umbria già è terra degli obiettori in camice bianco
Paradossalmente è proprio la piccola Umbria ad essere la patria della lotta alla 194, legge che permette da ben quaranta anni di poter scegliere se abortire oppure no dopo un referendum popolare che ha avuto una affluenza record. La lotta continua. Questa volta a scendere in campo è l’associazione “NO194” che sta organizzando una raccolta firma per l’indizione del referendum abrogativo della legge 194/1978.
Il 7 settembre l’associazione “NO194”, dopo un momento di preghiera, fermerà davanti all’entrata dell’ospedale Santa Maria della Misericordia, dalle 9 alle 18, i passanti per dare loro volantini e chiedere un appoggio morale e materiale con la sottoscrizione del quesito referendario. Una manifestazione che sarà portata avanti in concomitanza su tutto il Paese.
Minorenne vuole abortire senza consenso dei genitori
In Umbria sono sempre più gli obiettori di coscienza con picchi anche dell’80% negli ospedali. Medici e professionisti che evitano, a modo loro, di praticarlo e inducendo numerose donne a fare ricorso. Non a caso proprio la Cgil non meno di anno fa dichiarò: “In molte strutture ospedaliere la legge è inapplicata, a causa di un aumento dei medici e operatori sanitari che scelgono l’obiezione. Incredibile ed estenuante come ancora dopo 34 anni, la legge 194 continui ad essere terreno di scontro acceso e di polemiche, con l’evidente tentativo ad ogni occasione di portare il Paese indietro di 40 anni, ai tempi dell’aborto clandestino”.
