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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Gubbio

Processo Trust, tra un rinvio e l'altro si avvicina la prescrizione per Goracci e gli altri imputati

A dieci anni dai fatti il processo è ancora alla fase dibattimentale del primo grado. I giudici chiamati a verificare le singole posizioni in relazione alla prescrizione

La notizia di reato è del 2012. La prima udienza penale del 2015. Il processo a carico dell’allora sindaco di Gubbio Orfeo Goracci e di altri sei imputati per associazione a delinquere, di un tentativo di concussione e di alcuni abusi d’ufficio, si avvia verso la prescrizione.

Il processo Trust, così fu chiamata l’operazione che portò alla caduta della giunta eugubina, si basa sulle accuse di soggetti che si sono sentiti danneggiati in favore di altri in atti e deliberazioni comunali. Un sistema, secondo l’accusa che avrebbe favorito gli amici e penalizzato i nemici. Accuse che portarono all’arresto di Goracci e altri coinvolti il 14 febbraio 2012 e poi al patteggiamento a 16 mesi dell’ex assessore Cernicchi.

Nel processo sono confluite le intercettazioni ambientali e telefoniche, documenti falsificati e atti deliberativi “pilotati”.

Gli imputati, difesi dagli avvocati Franco Libori, Ubaldo Minelli, Luigi Santioni, Marco Brusco, David Brunelli e Mario Monacelli, hanno sempre respinto le accuse.

Diverse le persone che si sono costituite parti civili con gli avvocati Nicola Di Mario, Laura Modena, Barbara Rosati, Maria Pia Castellani, Valeriano Tascini e Giancarlo Viti.

L’udienza odierna dovrebbe vedere la testimonianza del colonnello Rossi dei Ros e non dell’ex assessore Marino Cernicchi e dell’ex dipendente comunale Lorenzo Rughi che avrebbero dovuto deporre oggi.

Secondo la Procura gli imputati avrebbero “dato vita e partecipato ad una associazione per delinquere, attiva dal 2002 ed ancora in essere”, che avrebbe instaurato “un clima di intimidazione e di paura”, emarginando, danneggiando, minacciando le persone “invise o ostili” al sodalizio e “piegando lo svolgimento delle pubbliche funzioni all’interesse privato”. Un’associazione, si legge nel capo di imputazione, finalizzata a commettere “una serie indeterminata” di reati di abuso d’ufficio, concussione, falso in atti pubblici e soppressione di atti pubblici.

Sempre secondo l’accusa, sarebbero state bloccate la carriera e le relative progressioni economiche di alcuni dipendenti per favorirne altri.

Il procedimento ha avuto subito risvolti politici, oltre a quelli della caduta della giunta, finendo per toccare gli argomenti della “lotta di classe”, del potere economico contro il popolo e via dicendo. Rimane il fatto che a dieci anni dagli arresti, il processo sia ancora in fase dibattimentale davanti al Collegio del Tribunale penale di Perugia, avviandosi verso la prescrizione.

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