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Cronaca

Peruginità & Covid | Inviato Cittadino: Il distanziamento sociale? Un’invenzione tutta perugina. La prova? " ‘sta ntól tuo"

Pochi contagi a Perugia e zone limitrofe anche per via del nostro "geist", ossia nel carattere della gente umbra, e in specie perugina. Vi spiego perchè...

Il distanziamento sociale è un’invenzione tutta perugina. Ecco le prove. Mi scrive un lettore che osserva: “Molti si chiedono come mai l’Umbria abbia così pochi contagi e, di conseguenza, un numero relativamente basso di decessi”. Aggiunge: “C’è chi chiama il causa il fatto che siamo quattro gatti, altri fanno riferimento alla mancanza di grosse vie di comunicazione e al relativo isolamento geografico, data la struttura del territorio”. Ma la vera ragione consisterebbe nel geist, ossia nel carattere della gente umbra, e in specie perugina.

Dice l’amico: “Il perugino non dà confidenza… nemmeno nei giorni di festa, ossia ‘sta ntól suo’, ‘n vòle tante nanne’ ‘n te saluta manco si ce sbatti l muso’ e, soprattutto, ‘è rustco del suo’. Insomma: il distanziamento sociale l’émo nventato noaltre”. Tesi suggestiva che collima con alcune convinzioni dell’Inviato Cittadino, discreto “peruginologo”. Il dialettologo Giovanni Moretti sosteneva che il saluto tipico dei perugini, laconico e telegrafico, si riduce a un misero “Oh”. Spiegazione che l’avvocato e poeta Giampiero Mirabassi – convintamente assecondato dall’Inviato – riconduce alla morfologia paesaggistica e urbana della Vetusta. La spiegazione: “Uno che vien su da Ponte Felcino, passa per la Porta del Bulagaio, fa l’Arco Etrusco, via Ulisse Rocchi e arriva al corso, di fiato da spendere (una volta si saliva rigorosamente a piedi) ne ha ben poco e anche un misero ‘Oh’ costituisce uno sforzo”.

Con il grande Gerardo Gatti, avvocato, poeta, storico della città e attivo testimone dei costumi perugini, ne parlammo a lungo, quando mi concesse il privilegio di occuparsi del mio breviario laico perugino “… e lascia sta i santi!”. Anche Geri, lucido osservatore del costume perugino, sosteneva argomentatamente l’essenzialità e la rusticità dei discendenti d’Euliste. Chi nutrisse qualche dubbio in merito, legga la poesia “Saluti perugini” del poeta Gian Paolo Migliarini e scoprirà che di smancerie a Perugia se ne fanno ben poche. Da sempre. Come sia, il distanziamento sociale è, dunque, roba nostra.

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