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Cronaca

Perugine dal "Cuore di Maglia", sono loro a confezionare vestiti per neonati prematuri

Fanno parte del brand nazionale "Cuore di maglia", nome in cui sono contenuti i due ingredienti base del loro vivere: il senso di solidarietà e l'attività svolta per sostenere le persone in difficoltà

Sono un gruppo di signore vocate alla solidarietà umana. Fanno parte del brand nazionale “Cuore di maglia”, nome in cui sono contenuti i due ingredienti base del loro vivere: il senso di solidarietà e l’attività svolta per sostenere le persone in difficoltà. Realizzano vestitini per bambini nati prematuri. “Per loro – dicono – non ci pensa nessuno. Com’è possibile trovare un abitino per una creaturina di pochi etti? L’industria non ci pensa: provvediamo noi!”.

Cuore di Maglia, a livello nazionale, si è adoperato per i bambini terremotati d’Abruzzo e per le zone alluvionate della Liguria, per il terremoto in Emilia, nei centri di accoglienza di Lampedusa e in diverse azioni umanitarie in paesi stranieri in guerra. Oltre che in ospedale: col progetto “Care”, vòlto a rendere più umana la permanenza del bambino e dei genitori. Le nostre signore perugine hanno fondato il gruppo “Coraggio” che vuol essere anche un incitamento.

Difatti, oltre ai neonati prematuri, le nostre seguono anche le sorti di persone con disagio psichico e si occupano di quanti sono affetti da disturbi del comportamento alimentare. Operano d’intesa con Regione, Asl, Comuni e cercano la collaborazione dell’Azienda ospedaliera. Organizzano incontri mensili coi genitori per dare aiuto, ma anche per creare gruppi di autoaiuto, in modo da renderli autonomi e consapevoli della ricerca di soluzioni.

Hanno ottenuto una sede al civico 122 di corso Bersaglieri, fornita dall’Associazione della Pesa. Si vedono là il mercoledì e il venerdì pomeriggio. Oggi pomeriggio saranno lì per la festa di San Giovanni a vendere e reclamizzare i propri prodotti. Recentemente hanno inventato la “coperta del coraggio”, dalle misure di 90*120. Cominceranno a distribuirla in quel di Cascia nel mese di novembre. “Quando – dicono – una coppia di persone potrà guardare la tv col confort di quella lana, che è calore anche umano”.

Nell’acropoli perugina si vedono il mercoledì mattina al Caffè del Teatro, dove fanno il punto sulle questioni organizzative e sferruzzano, tra un cornetto e un cappuccino. Sembra incredibile, ma il bene che si può fare con un paio di ferri da calza è veramente grande. E il bello è che lo si può fare agli altri, non meno che a se stessi.

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