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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

STALKING Per un anno non è uscita di casa: "Mi segue per picchiarmi in strada"

Lo perseguitava senza tregua, picchiandola ogni volta che la vedeva per strada. L'aveva costretta a una vita da reclusa non permettendole di incontrare nessuno. La terribile storia, finita in Tribunale, di una ragazza che si era innamorata di uno straniero violento

Si erano incontrati una sera durante un concerto di Umbria Jazz. In mezzo a quel fiume di gente si erano scelti fra tanti, iniziando una relazione sin dal primo sguardo. Pochi mesi di passione e poi quella furia inaspettate. Notte insonni e violenze subite. Schiaffi che volavano all’improvviso, senza che ci fosse un reale motivo. Ma lei di quell’uomo era innamorata. Passano i mesi, ma le violenze si fanno sempre più pensanti, fino a quando non resta che mettere la parola fine su tutta quella storia.

“Non sapevo più come fare”, racconta C.F., queste le inziali della ragazza, “ho dovuto denunciarlo per la disperazione”. Ci è voluto, infatti, del tempo prima di trovare quel coraggio che ha portato la giovane a querelare l’uomo di origini tunisine. “Perché non farlo prima scusi?”, chiede l’avvocato dell’uomo, Nicola Caporali. “Avevo paura. Mi rubava le chiavi di casa e me lo ritrovavo spesso nel mio appartamento. Mi seguiva notte e giorno senza tregua. Una volta mi ha persino tirato sul volto un bicchiere davanti a tutti”.

“E lei perché non ha cambiato la serratura?”, chiede sempre il legale. “Ma l’ho fatto più volte. Solo che lui riusciva sempre a prendere le chiavi e a entrare in casa. Oppure si nascondeva nei vicoli e mi faceva degli agguati aspettando che io passassi. Dopo mi picchiava senza tregua. Sono stata reclusa un anno in casa":

“Ma lei in quel periodo aveva iniziato a frequentare anche un altro uomo o sbaglio?”, domanda l’avvocato Caporali. “No, non sbaglia. Infatti una denuncia l’ha fatta anche lui, soprattutto dopo un giorno che il mio ex andò in bagno a ‘sniffare’ cocaina con degli amici. Una volta tornato ci aggredì ad entrambi. A quel punto la situazione divenne insopportabile e fummo costretti a sporgere l’ennesima querela”.

L’uomo è stato condannato a un anno di reclusione, pena sospesa. Peccato che il caso risalga al 2007 e solo oggi, 2 dicembre, sia arrivata la sentenza.

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