rotate-mobile
Cronaca

Cade in bagno a casa del fratello e muore, i figli fanno causa allo zio e all'assicurazione

La donna era scivolata a causa del pavimento bagnato, rompendosi il femore. Operata era morta pochi giorni dopo le dimissioni per un ictus

Cade in bagno a casa del fratello, si frattura un’anca e muore dopo quasi due mesi di ospedale. I figli fanno causa allo zio e all’assicurazione e chiedono i danni.

I figli della donna hanno citato in giudizio, civile, lo zio “per contestargli la responsabilità dell'incidente occorso” alla loro madre “mentre si trovava presso la sua abitazione e per sentirlo condannare al risarcimento di tutti i danni non patrimoniali conseguenti al sinistro”.

Secondo la ricostruzione dei figli “la madre, mentre si trovava ospite nell'appartamento del fratello, nell'andare in bagno dalla sala da pranzo, era scivolata sul pavimento bagnato, appena lavato dalla cognata che non aveva segnalato la circostanza, era caduta rovinosamente in terra riportando la frattura del femore destro”.

Incidente per il quale era stata ricoverata e sottoposta a intervento chirurgico, ma “pochi giorni dopo la dismissione dall'ospedale, era deceduta, il tutto in un arco temporale di 55 giorni tra la caduta e il decesso”. Nel giudizio civile era stata chiamata anche l’assicurazione.

In primo grado il giudice accolse “la domanda condannando i convenuti a risarcire il danno biologico, nella misura del 18% per 42.606 euro”, altri 5.280 euro per i 55 giorni di ricovero “e il danno da perdita del rapporto parentale in favore di ciascuno dei figli, nell'ammontare stimato a titolo equitativo di 40.000 euro”.

In appello la sentenza è stata riformata, collegando l’ictus che ha portato al decesso non alla caduta, ma a una patologia pregressa, liquidando “il danno biologico nella misura della invalidità temporanea di 55 giorni, decorsi dalla caduta al decesso, nella misura di 5.390 euro” e rigettando la domanda relativa alla perdita del rapporto parentale per mancanza del nesso causale, con condanna alla restituzione delle somme versate in eccedenza dalla compagnia assicurativa.

La Corte di Cassazione ha ribaltato di nuovo tutto, accogliendo il ricorso dei parenti e rimesso gli atti alla Corte d’appello di Perugia per un nuovo giudizio.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Cade in bagno a casa del fratello e muore, i figli fanno causa allo zio e all'assicurazione

PerugiaToday è in caricamento