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Cronaca

Gratuito patrocinio con il trucco: false dichiarazioni per far pagare l'avvocato allo Stato e finisce sotto processo

L'uomo avrebbe omesso di dichiarare una condanna definitiva per traffico di droga, reato che impedisce la concessione della difesa a spese dello Stato

Sotto processo per reati di droga, chiede e ottiene il patrocinio a spese dello Stato, ma commette un errore nelle dichiarazione e finisce sotto processo per falsità od omissioni nella dichiarazione sostitutiva.

Secondo la Procura della Repubblica l’uomo, difeso dall’avvocato Elena Cristofari, “al fine di ottenere l’ammissione al gratuito patrocinio” avrebbe attestato “falsamente di non aver riportato condanne penali”.

Da un controllo al casellario, però, era emerso che l’imputato era già stato condannato, “in via definitiva” nell’ambito di un altro procedimento, sempre legato alla droga, ma in questo caso per associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope. Un reato che impedisce la concessione del gratuito patrocinio (strumento per garantire la difesa ai meno abbienti).

Nel corso del dibattimento sarebbe emerso l’errore nella compilazione della domanda e non la volontà di nascondere la cosa. Adesso sarà il giudice a dover decidere.

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