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Cronaca

Giustizia minorile - Stranieri e italiani fanno "gruppo": furti e violenze per procurarsi cellulari e droga

Il dato emerge nella relazione annuale della Procura presso il Tribunale per i minorenni: spaccio, furti e risse i reati con maggior frequenza

Il fenomeno della “devianza minorile” si concentra nelle aree urbane di Perugia, Terni, Todi, Foligno, Città di Castello, Assisi, Spoleto, Corciano, Bettona, Orvieto, Narni, Bastia Umbra, Città della Pieve, soprattutto nelle zone degradate “non di rado rifugio di sbandati e di incontri a rischio, tenuto conto di un numero notevole di giovani immigrati inoccupati e senza reddito, condizione assai propizia all’ingaggio per il piccolo spaccio, e così per l’avvio al consumo”. È quanto afferma il procuratore presso il Tribunale per i minorenni di Perugia Giovanni Rossi nella relazione annuale.

Cosa emerge dai dati del 2020? In primo luogo che i procedimenti penali promossi dalla Procura sono stati 413 (a fronte dei 523 dello scorso periodo), di cui 310 iscritti al registro ‘noti’ (contro i 370 del periodo precedente). Spiccano i delitti contro l’incolumità personale (143), ed in particolare le lesioni personali (97), seguono i furti (119 a fronte dei 90 dell’anno precedente); ma non mancano l’omicidio stradale, il tentato omicidio o reati sessuali, e in aumento la risse.

Sono numerosi i delitti di spaccio di sostanze stupefacenti (39), con il consumo di sostanze che fa da sfondo a molti reati, soprattutto contro la persona e il patrimonio. Non vi sono variazioni di rilievo per i reati di estorsione e rapina (8 estorsioni e 2 rapine contro 2 estorsioni e 8 rapine del periodo precedente), mentre aumentano i delitti contro la libertà sessuale (18 a fronte di 7) - e le fattispecie sono perlopiù aggravate. Diminuisce il numero dei reati commessi da infraquattordicenni: 12 fattispecie.

Degno di attenzione è il dato relativo “ai minori stranieri indagati, soprattutto per quanto riguarda gli episodi di spaccio di sostanze stupefacenti e i reati contro la persona, in circa il 45% dei procedimenti penali (aggregati rilevanti: fra i minori extracomunitari spiccano albanesi, tunisini e marocchini; invece, fra gli stranieri comunitari indagati particolarmente attivi i rumeni: 42, nel periodo). È un dato degno di approfondimento che 119 indagati siano stranieri nati in Italia. Di un certo rilievo anche il numero di procedimenti a carico di minori il cui luogo di nascita è sconosciuto (13)” scrive il procuratore Rossi.

La cessione di stupefacenti non è più “mercato esclusivo o, comunque, prevalente, di minori nord africani (tunisini - marocchini - presenti in Italia senza permesso di soggiorno” afferma il procuratore Rossi, “ma anche di albanesi, rumeni, o di minori nati in paesi europei (ucraini) o extraeuropei (Repubblica Dominicana), e residenti in Italia”.

Stesso discorso per i furti, “che per anni hanno visto prevalentemente impegnati i minori rom, ma che da diverso tempo sono appannaggio di albanesi, marocchini, kosovari, ivoriani, sudamericani, assai di frequente in concorso con minorenni italiani, in una ossimorica integrazione antisociale”. Per il procuratore non i minori non rubano per “sussistenza”, ma per la necessità per il giovane non italiano di uniformarsi “al gruppo” in modo “da dover avere gli stessi oggetti-status symbol, telefonini, abiti di tendenza, e la stessa disponibilità economica per consumo di gruppo di alcol/droga, prevalentemente leggera”.

Nel 2020 sono stati esauriti 334 procedimenti a carico di noti; 88 le richieste di rinvio a giudizio ordinario, 12 quelle di giudizio immediato; il Tribunale per i Minorenni ha pronunciato 79 sentenze di non doversi procedere per irrilevanza del fatto, a fronte delle 40 dello scorso periodo; sono state 71 le richieste di archiviazione per remissione della querela; la misura cautelare della custodia in carcere è stata richiesta in 2 casi (4 nel periodo precedente), la misura del collocamento in comunità in 13 casi (10 nel periodo precedente) e la misura della permanenza in casa in 3 casi (4 nel periodo precedente).

Sono stati 22 i maggiorenni accusati di violenza sessuale nei confronti di minori, 14 dei reati sono stati commessi al di fuori del nucleo familiare, 8 all’interno.

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