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Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca

Giornata contro la violenza sulle donne: “L’Umbria è la prima regione per numero di denunce”

La Portavoce Democratiche Provincia di Perugia, Morena Bigini: “Da sempre siamo al fianco dei Centri Antiviolenza e dei Punti di ascolto dell’Umbria”

“Il 25 Novembre si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e  noi Democratiche della Provincia di Perugia che  da sempre siamo  al fianco dei Centri Antiviolenza  e dei Punti di ascolto dell’Umbria, cogliamo l’occasione per ringraziare  questi avamposti  ogni giorno in prima linea nella lotta alla violenza di genere”.

La Portavoce Democratiche Provincia di Perugia, Morena Bigini, spiega come i dati  del World Economic  Forum ci vedono nella classifica del gap di genere in discesa di ben 32 posti in un anno, la disoccupazione femminile risulta di 20 punti percentuali sopra la media europea, così come  enorme è il dato del lavoro  non retribuito, pertanto agevolare l’ingresso delle donne  nel mondo del lavoro,  garantendone l’indipendenza economica è il fondamento di una concreta  ed efficace politica di prevenzione e lotta alla violenza di genere.

Mentre gli omicidi in Italia scendono del 39%, i femminicidi  rimangono  pressoché  stabili la nostra Umbria è la prima Regione davanti a Calabria e Campania per numero di denunce contro violenze di genere, ovviamente in correlazione al numero di donne residenti.

“Voglio leggere il dato positivamente e credere che le  numerose campagne di informazione e di esortazione alla denuncia  abbiano sortito buoni effetti ma il  forte sospetto che la violenza sulle donne stia crescendo in Umbria rimane. Mi permetto a proposito di  ricordare il grande risultato raggiunto con l’entrata in vigore della Legge Regionale intitolata “Norme contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere”  che  non deve essere però vanificato dall’inerzia attuativa, le importanti misure di monitoraggio e prevenzione previste vengano rese immediatamente operative, le buone intenzioni non bastano più occorrono fatti”.   

“La violenza di genere cresce nella attuale involuzione culturale del nostro Paese, ancora  intriso di stereotipi e discriminazioni sessuali, che anche attraverso un linguaggio sessista parla di “ folle gelosia” e “troppo amore” per descrivere omicidi brutali e premeditati.  Il dramma dei femminicidi è stato per anni minimizzato ora è solo emergenza, prima la violenza era invisibile ora è evento mediatico, occasione di visibilità per tanti politici in primis,  si scava in ogni meandro  della vita personale della vittima e del mostro, senza nessun riguardo per il privato e i figli, più l’omicidio è efferato più se ne parla, violentando ancora la donna che ne è vittima e che viene processata senza difesa in pubblica piazza”.

“Dal silenzio e dall’omertà si è passati alle campagne sociali incessanti spesso morbose e truculente, personaggi a volte sprovvisti di una congrua preparazione e della minima sensibilità, pur se animati da buone intenzioni,  creano alle vittime o ai loro  familiari ulteriori sofferenze. Occorre non spettacolarizzare i femminicidi  e la violenza di genere  occorre invece informare seriamente, dare strumenti affinché la violenza anche quella più subdola e meno evidente possa essere riconosciuta  e  condannata, con pene congrue e certe. E’ necessario gettare le basi di  una cultura collettiva, non dell’orrore ma del rispetto, che aiuti ad elaborare in maniera condivisa  il concetto di autonomia e libertà al  femminile”.

“Le battaglie  fatte dalle donne in questi anni hanno portato a dei risultati importanti che però non hanno cambiato i rapporti di forza e di potere tra i due sessi, occorre eradicare  gli stereotipi e i  pregiudizi basati sul genere che permeano la nostra cultura, occorre  sensibilizzare le istituzioni e gli organismi preposti,  attuare le iniziative legislative intraprese e  rendere obbligatoria sin dall’infanzia l’educazione egalitaria e di contrasto alla violenza di genere, uomini e donne devono essere uniti in questa battaglia di progresso ed evoluzione. La violenza sulle donne si combatte affermando la loro forza, autonomia, indipendenza economica  e valorizzando i loro mille talenti e le loro indiscutibili competenze e professionalità”.

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