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Cronaca

Gioco d'azzardo in provincia di Perugia, bruciati 40milioni in un mese: rischio riciclaggio

Il gioco d'azzardo in Umbria è un mercato che non conosce crisi, ha registrato solo a giugno incassi per oltre 40milioni di euro. Per il colonnello delle Fiamme Gialle Tuzzi: "Nel Perugino c'è un rischio di riciclaggio ma non è elevato"

Un giro d'affari da quasi 40 milioni di euro per la provincia nel solo mese di giugno, un fiume di soldi che si riversa nelle bocche senza fondo dei 4130 apparecchi di gioco le 'new slot', sparse in per bar, caffetterie, tabacchi e nelle 14 sale da videolotterie sparse sul territorio perugino. La grandezza del fenomeno è stato analizzato ieri nella Commissione Cultura del comune di Perugia che ha ricevuto in audizione il Comandante Provinciale della Guardia di Finanza Colonnello Tuzi ed il Dott. Lecci dell’Agenzia della Dogana (già Monopoli di Stato), sez. di Perugia, in merito all’odg presentato dai consiglieri Zecca, Mearini, Pampanelli, Neri e Cardone sul tema: 'Dipendenza da gioco d’azzardo'.

Molti sono stati i punti analizzati, visto l'ampio spettro che copre il sistema del gioco d'azzardo che nel corso degli ultimi anni è passato da assoluto monopolio di stato ad una liberalizzazione attraverso le concessioni statali. Questo però ha lasciato aperto uno spiraglio ad una 'sacca' di illegalità che piano si gonfia soprattutto per i sistemi di gioco on line. I controlli dello stato, come sottolineato nell'incontro in commissione, si sono acuiti di pari passo con la crescita del giro d'affari, che per la sola Umbria nel periodo gennaio-giugno 2013 ha registrato incassi per oltre 200 milioni per le new slot e di oltre 165 milioni per le Vlt. Va rilevato poi, che in un ciclo di gioco (rappresentato da 140.000 partite), le percentuali di ritorno della vincita per le new slot sono del 74%, mentre per le Vlt dell’85%.

Facendo un resoconto dell’attività svolta sul territorio della Provincia di Perugia, il Colonnello delle fiamme gialle Tuzi ha riferito che i dati emersi non sono allarmanti e che l’andamento delle frodi è di carattere normale. Non appare, altresì, molto elevato il rischio di riciclaggio del denaro sporco nel settore dei giochi.

Tuzi ha riconosciuto, tuttavia, che esiste un problema socio-sanitario connesso al cosiddetto gioco compulsivo o ludopatia; però questo è un settore che solo in parte rientra nelle competenze della Guardia di Finanza, come l'individuazione dell’identità del giocatore e della provenienza del denaro utilizzato. In conclusione il Comandante ha sottolineato che la prevenzione e la repressione del fenomeno del gioco illecito d’azzardo a Perugia e Provincia può essere definito sotto controllo, anche se permangono delle percentuali di rischio di frodi.

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