rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Cronaca Città di Castello

Goran Bregovic pronto a stupire il pubblico del Festival delle Nazioni

Il tour che sta toccando in estate alcune città europee si intitola emblematicamente "If you don't go crazy, you're not normal" in cui il diritto all'impazzimento viene reclamato come garanzia di vera normalità

Goran Bregovic con la sua The wedding and funeral band rappresenterà domani (ore 21, giardino di Palazzo Vitelli a S.Egidio) il lato più pop del Festival delle Nazioni la cui quarantottesima edizione è cominciata ieri sera con un più ortodosso concerto classico. Il filo conduttore della rassegna è l'Austria, e più in particolare la cultura mitteleuropea del periodo di crisi che culminò nella Grande Guerra e portò alla dissoluzione dell'impero austroungarico. Il musicista di Sarajevo, padre croato e madre serba, sembra rispondere alla perfezione all'incrocio di etnie, culture, religioni, che caratterizza l' area dei Balcani dove un secolo fa si accese l'incendio che fece scoppiare la prima guerra mondiale e che oggi si presenta come un laboratorio europeo avanzato di prove di dialogo.

Con la sua band di ottoni, percussioni e voci bulgare, più la sua chitarra elettrica che rimanda ad una giovinezza di rock fan, Bregovic ha trovato una formula tradizionale e avanzata nello stesso tempo che offre una musica contagiosa ed elettrizzante che riesce a tramutare tutto in una colorata festa multietnica.

"Il concerto di Bregovic - spiega il presidente del Festival delle Nazioni, Giuliano Giubilei - esce un po' dalla nostra linea 'classica' ma si inserisce perfettamente nel clima culturale che questa edizione si propone di indagare. Abbiamo voluto puntare i riflettori su un'area cruciale dell'Europa, le cui contraddizioni in passato hanno dato origine a veri drammi ma dove oggi, e lo raccontano bene operazioni culturali come quella di Goran Bregovic, si stanno creando le condizioni di dialogo e pace per cui l'idea di Europa e' nata".

Il tour che sta toccando in estate alcune città europee si intitola emblematicamente "If you don't go crazy, you're not normal" in cui il diritto all'impazzimento viene reclamato come garanzia di vera normalità. Musicalmente si traduce nella variegata miscela a forti tinte gipsy che è il marchio di fabbrica della band. Nel concerto si ascolteranno temi che Bregovic ha scritto suo tempo per i film del suo partner cinematografico Emir Kusturica, alcune delle canzoni degli ultimi album, ma, ferma restante l'imprevedibilià della scaletta, potrebbero esserci anche anticipazioni del suo nuovo progetto atteso tra qualche mese, che avrà come titolo "Tre lettere da Sarajevo".

Il disco gioca sull'idea di inviare tre ideali lettere musicali ai profeti delle tre religioni che si sono combattute nei Balcani, con la speranza che la musica, linguaggio universale per eccellenza, possa creare un ponte tra diversi e sostituire l'incontro allo scontro. Bregovic riprende così un suo vecchio progetto di concerto per violino e orchestra, in cui il violino veniva suonato in tre modi diversi, nel solco delle tradizioni europee, klezmer ed orientali. E naturalmente in molti nel giardino di Città di Castello si aspetteranno che Bregovic riproponga l'elettrizzante versione di Bella Ciao che accese il concertone romano del primo Maggio. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Goran Bregovic pronto a stupire il pubblico del Festival delle Nazioni

PerugiaToday è in caricamento