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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Finte guardie ambientali, metà degli indagati esce di scena prima dell'udienza preliminare

La Procura di Perugia contesta i reati di truffa, falsità ideologica e usurpazione di funzioni a 8 persone

Scende a otto il numero di persone per la quali la Procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per minacce, truffa, usurpazione di funzioni e falsità ideologica. Gli indagati sono appartenenti a un’associazione di volontariato che avrebbero svolti incarichi di polizia giudiziaria in ambito ambientale e venatorio senza aver i requisiti né le autorizzazioni.

Secondo la Procura gli indagati, tutti iscritti a un’associazione di volontariato, con sede principale a Monte Santa Maria Tiberina e due sedi operative a Panicale e Passignano sul Trasimeno, riconosciuta a livello regionale anche con incarichi di protezione civile, servizi ambientali assistenza alla popolazione e ausiliari del traffico, si sarebbero qualificati, in maniera illegale, come guardie particolari zoofile e appartenenti di una fantomatica “Sezione speciale di polizia giudiziaria”, usurpando tali funzioni.

Per la Procura gli indagati, a vario titolo, avrebbero svolto controlli di guardia giurata zoofila, “effettuavano attività di polizia amministrativa per abbandono di rifiuti” identificando e sanzionando una persona.

Contestata anche la truffa, in quanto avrebbero convinto altre persone a iscriversi all’associazione, per 50 euro, facendo credere loro che avrebbero potuto svolgere l’attività di guardia zoofila, quando in realtà è necessaria l’autorizzazione prefettizia.

Altra accusa è quella di usurpazione di funzioni pubbliche in quanto veniva consentito ad alcuni appartenenti “di recarsi all’interno dell’abitazione privata di … al fine di eseguire controlli sanitari sul gatto di proprietà della stessa, rappresentandole il rischio di poter essere denunciata per maltrattamento di animali”.

Le accuse mosse dalla Procura riguardano anche le false dichiarazioni all’Afor di aver svolto attività antincendio e di vigilanza ambientale in diverse zone della provincia di Perugia.

L’ultima contestazione riguarda l’abuso di funzioni di pubblica sicurezza al concerto di Daniele Silvestri a Norcia il 13 agosto del 2020, con tanto di attività di controllo e poi con la scorta del cantante sul posto e la vigilanza nel backstage.

I fatti contestati sono avvenuti a Perugia, Magione, Monte Santa Maria Tiberina, Spoleto, Norcia, Corciano, per un totale di 39 episodi che vedono come parte offesa cittadini, Regione Umbria, Prefettura di Perugia e Agenzia forestale.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Pietro Ghinassi, Stefano Tentori Montalto, Francesco Falcinelli, Diego Ruggeri, Giuseppe De Lio, Liana Lucaccioni, Francesca Pasquino e Nadia Antonucci. Inizialmente gli indagati erano 17, alla conclusione delle indagini il numero è sceso a 13 e adesso a 8, dopo che 2 hanno chiesto la messa alla prova, per 2 è arrivata l’archiviazione dopo l’avviso di conclusione delle indagini, altri 2 hanno chiesto l’abbreviato e per 3 il pm ha chiesto il non luogo a procedere.

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