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Cronaca

Dossier La Droga in Umbria 2014, Libera svela il mercato delle Mafie

Scarica il testo integrale dello studio portato avanti da Libera Umbria e dalle istituzioni. Don Ciotti: "La sola 'Ndrangheta con la droga fattura 53 miliardi di euro: cerca quindi mercato e in questa crisi tutte le mafie riciclano, comprano, fanno investimenti"

Investimenti su investimenti, palazzi su palazzi, centri commerciali su centri commerciali e anche acquisizione di aziende sane che poi diventano mafiose senza accorgersene. Ecco cosa c'è dietro lo spaccio che tutti i giorni anche e soprattutto a Perugia si ripete. Ne sono convinti gli uomini e le donne di Libera Umbria che insieme alle istituzioni hanno dato vita ad un dossier coraggioso sulla Droga In Umbria.

Dove finiscono i soldi della spaccio è stato spiegato abbondantemente spiegati da Don Luigi Ciotti a Perugia per la presentazione dello studio-accusa-proposta: "Va tenuto nel debito conto il gioco criminale delle mafie dietro allo spaccio: la sola 'Ndrangheta con la droga fattura 53 miliardi di euro: cerca quindi mercato e in questa crisi tutte le mafie riciclano, comprano, fanno investimenti. Da ciò nessuna regione italiana è esente. Allora ci vuole una vera rivolta delle coscienze, ci vogliono informazione e prevenzione, ci vogliono servizi e politiche sociali".

E l'Umbria è al centro dei grossisti mafiosi che riforniscono i clan stranieri e allo stesso tempo ripuliscono i soldi acquistando pezzi d'Umbria. Il dossier offre tracce utilissime per leggere il fenomeno droga non solo dal punto di vista dei numeri e del suo risvolto giudiziario, ma soprattutto da quello sociale e culturale. Ciò aiuta e aiuterà a migliorare le azioni che competono alle istituzioni regionali e locali, soprattutto sul fronte della prevenzione.

SCARICA QUI IL DOSSIER DROGA IN UMBRIA 2014

Nel 2012 in Umbria 24 persone sono morte per overdose di droga, 18 in provincia di Perugia e 6 in quella di Terni. Il dossier inoltre sottolinea che, rispetto al 2011 (con 26 morti), il numero delle vittime di overdose ha fatto registrare un "leggero calo", ma pur sempre molto alto e stabile nel corso del tempo. Negli ultimi 16 anni, infatti i morti per overdose in Umbria si sono sempre aggirati intorno ai 25, con un picco massimo di 35 nel 2007

Per il presidente Catiuscia Marini, l’Italia in questi anni ha purtroppo privilegiato un approccio “penale” al fenomeno droga, invece che sociale. E non è un caso se anche in Umbria la popolazione carceraria vede una presenza di tossicodipendenti tra il 60 e 70 per cento. Ma questo fenomeno lo si deve combattere non solo attraverso la repressione, ma anche e soprattutto con politiche sociali adeguate e con azioni di prevenzione.

All'incontro era presente anche il sindaco Wladimiro Boccali che ha promesso di un non tagliare i fondi sociali per l'assistenza ai tossicodipendenti e alle persone che vivono un disagio in generale.  "Noi abbiamo continuato e continueremo a viaggiare controvento, e non faremo un passo indietro nel continuare a garantire, nonostante le crescenti difficolta' finanziarie, i servizi di assistenza al disagio di chi e' vittima di questa spirale". Il sindaco ha risposto a modo suo a coloro che lo accusano di aver nascosto il dominio dei clan della droga a Perugia: "Rivendico a me e alla mia amministrazione di non  aver mai nascosto che Perugia negli ultimi decenni e' stata letteralmente aggredita da un aumento di offerta di sostanze stupefacenti e da una conseguente crescita della domanda". 

La prima parte del Dossier è incentrata sull'aspetto più doloroso del fenomeno, quello delle morti per overdose, partendo dall'analisi che annualmente la Regione Umbria compie nel suo report su "Mortalità per overdose da stupefacenti in Umbria", e includendo quindi un confronto con i servizi di prossimità, i Sert, le comunità di recupero e con le stesse persone tossicodipendenti, oltre che attraverso raffronti con la realtà nazionale e con quella internazionale.

La seconda parte è invece dedicata al versante dell'offerta, con una cronistoria di alcune tra le più significative operazioni antidroga svolte nel corso degli ultimi anni, che - insieme alle opinioni di magistrati, forze dell'ordine ed esperti - aiuta a tracciare un profilo dei diversi soggetti coinvolti, sia stranieri che italiani, e a delineare un primo quadro di insieme. La terza parte, intitolata "Corpi, anticorpi e immaginario urbano in una prospettiva sociale", raccoglie una serie di riflessioni di studiosi dell'Università di Perugia, due focus group sulla città di Perugia con alcune associazioni giovanili e di quartiere del capoluogo e, infine, un'intervista con l'assessore comunale alle Politiche Sociali e alla Cultura del capoluogo.

La quarta parte offre una prima panoramica sul versante degli strumenti e delle strategie di risposta.  Parte da una lettura critica della normativa sulle droghe per affrontare poi   il tema della strategia che la Regione Umbria ha attivato in campo sociosanitario nei confronti delle tossicodipendenze.

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