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Cronaca

L'Ospedale di Perugia stupisce il mondo: terapia per sconfiggere il tumore al polmone

Il caso di una donna di 67 anni, da 10 anni in cura, è stato preso ad esempio dalla più importante rivista internazionale di medicina: Journal of Clinical Oncology. Tutto merito di una nuova terapia made in Perugia. Ecco quale

Non è un miracolo, ma la forza degli studi e della ricerca dei medici dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia. Una donna di 67 anni, da dieci anni in cura per tumore al polmone, non è stata solo salvata (magari costretta a conviverci) da uno dei mali più mortali ma sarebbe in fase di guarigione. Un risultato che sta aprendo nuovi scenari in campo medico tanto da essere sottolineato direttamente nella  pubblicazione, nel numero di gennaio del Journal of Clinical Oncology, con un lavoro in cui viene evidenziata l’eccellente risposta alle terapie da parte del paziente perugino. 

“Il risultato che stiamo ottenendo con questa paziente  è  davvero straordinario, oggetto di apprezzamento da parte di tutta la  comunità  scientifica internazionale - osserva il Direttore della S.C. di Oncologia del S. Maria della Misericordia Lucio Crinò, che ricorda come  frequentemente  la prognosi per il carcinoma polmonare metastatico sia infausta -. Le  terapie sono state sviluppate su base molecolare e la  peculiarità del caso, consiste nella individuazione da parte del nostro laboratorio di ricerca, di due diverse mutazioni, EGFR ed ALK, che hanno consentito un trattamento assai efficace e tuttora in corso con due diversi farmaci , che con un neologismo definiamo “ intelligenti”.

La pubblicazione del lavoro di ricerca su una rivista che nel campo oncologico viene considerata di altissimo valore internazionale, ha anche raccolto il plauso dell’AIRC (Associazione Italiana sulla Ricerca del Cancro) che da diverso tempo contribuisce a finanziare i programmi di ricerca della Oncologia Medica perugina.

La ricerca  pubblicata  da LIl Journal of Clinical Oncology - la rivista più importante per l’Oncologia Clinica mondiale, con una percentuale di lavori respinti dell’85% -,  rafforza la speranza nei pazienti oncologici  affetti da  tumore al polmone con mutazione del gene. Nello specifico caso della donna “non fumatrice”, come sottolinea il Dr Crinò, era stata rilevata  una rara doppia mutazione dell’adenocarcinoma del polmone .
”I due cloni   neoplastici individuati dal nostro Laboratorio, uno con mutazione di Egfr e l’altro con translocazione di Alk  hanno dato risposto per due anni alla terapia con Gefitinib mentre ora la paziente  è in trattamento -  con risposta favorevole - al Crizotinib.”

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