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Cronaca

Comune di Perugia, primo sì pesante (bipartisan) per la cittadinanza onoraria per Patrick Zaki

Il via libera arriva dopo 11 voti a favore e tre astenuti (i consiglieri della Lega). Mattioni: "Ecco perché non abbiamo votato a favore"

Primo sì - ma abbastanza ampio politicamente parlando per essere già definitivo - dalla Commissione comunale per la cittadinanza onoraria di Perugia a Patrick Zaki, presentata dai consiglieri di maggioranza Cagnoli, Vignaroli, Nannarone, Renda e Pici, riconoscendo nella sua figura "i valori di libertà di studio, libertà di pensiero e libertà alla partecipazione pubblica, propri della Città di Perugia, di questa Amministrazione e delle Istituzioni che la rappresentano". Il via libera arriva dopo 11 voti a favore e tre astenuti (i consigliere della Lega). 

Il capogruppo ha così motivato il voto: “Riteniamo che sia giusto aiutare Patrick Zaki con azioni concrete di distacco dal comportamento del regime
egiziano - ha detto il capogruppo Mattioni- Mentre l’emendamento non accolto della collega Maddoli sarebbe stato un atto concreto sul quale la Lega si sarebbe trovata d’accordo, riteniamo invece che la cittadinanza non sia lo strumento giusto per ottenere il risultato richiesto. Patrick Zaki è una vittima del regime egiziano, alla stregua di migliaia di altri prigionieri, meno noti ma che meritano altrettanta attenzione.”

“L'attivista e ricercatore Egiziano Patrick George Zaki, studente dell'Alma Mater Studiorum  Università di Bologna, - ha ricordato il consigliere di Forza Italia, Cagnoli, illustrando l’atto - è stato arrestato in Egitto il 7 febbraio 2020, accusato dal governo Egiziano di diffondere notizie false attraverso i suoi canali social, attentare alla sicurezza nazionale e istigare al rovesciamento del governo e della Costituzione. Da allora, Patrick George Zaki è in stato di detenzione preventiva e rischia dai cinque anni all’ergastolo. Le accuse che gli vengono rivolte sono le stesse che colpiscono persone che svolgono attività lecite secondo il diritto internazionale e che in Egitto hanno raggiunto in questi anni centinaia di attivisti, ricercatori, avvocati, esponenti di organizzazioni per i diritti umani. Zaki, inoltre, si è speso anche per l’affermazione dei diritti delle minoranze, come le comunità cristiane cacciate dal nord del Sinai a causa dell’avanzata dello stato islamico.”

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