Badante incastrata dalle telecamere per le violenze sull'anziana, chiede perdono in tribunale
Rito abbreviato per la donna arrestata per maltrattamenti dopo un'indagine lampo dei carabinieri l'estate scorsa
Violenze verbali e fisiche, con lesioni, un clima di terrore e di vessazioni. È quanto avveniva in un’abitazione di Perugia a danno di un’anziana con demenza senile da parte della donna che doveva accudirla.
In un momento di lucidità, però, l’anziana ha raccontato quanto avveniva in casa al figlio e questo si è rivolto ai carabinieri della stazione Fortebraccio.
I carabinieri agiscono in fretta, installando una telecamera e un microfono nell'abitazione. E riprendono tutto dalle spinte della badante all’anziana, ai colpi con una bottiglia di plastica, ai rimproveri perché non mangiava o perché si lamentava oppure perché l’anziana voleva andare a letto e la donna le urlava che ci sarebbe andata “solo quando decideva lei”.
Il clima di terrore e violenza veniva comprovato, oltre che da alcune ecchimosi giustificate con presunte cadute, anche dalla registrazione audio della vicina di casa. Nel file si sentono le urla e i lamenti dell’anziana e i rimproveri della badante. Alla fine era scattato l’arresto, trasformato poi nella misura dei domiciliari.
L'imputata, assistita dall'avvocato Daniele Federici, è comparsa davanti al giudice per l’udienza preliminare, nel corso della quale si è discussa la vicenda con il rito abbreviato (pena prevista tra 2 anni e 6 mesi e 2 anni) e ha chiesto scusa per il suo comportamento, sostenendo che in quel periodo era stres sata, anche se ingiustificabile.