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Cronaca Assisi

Parente fa sparire i soldi delle giocate del lotto, tabaccaio prosciolto dall'accusa di peculato

Il commerciante ha estinto il debito erariale e ha provato di aver avuto difficoltà familiari che gli avevano impedito di fare i controlli e i pagamenti

Era finito davanti al giudice per peculato, accusato di essersi appropriato delle puntate versate dai giocatori del lotto, ma non era stato lui a far sparire i soldi: caso archiviato.

Il commerciante, difeso dall’avvocato Federico Bettelli, era stato accusato di avere “in qualità di gerente la ricevitoria lotto” sita ad Assisi, omesso di versare “i proventi di gioco al netto dell’aggio dell’8% entro il giovedì della settimana successiva all’estrazione”, appropriandosi di 5.441,82 euro.

L'accusa di peculato riguardava, quindi, l'appropriazione indebita dei proventi del gioco del Lotto relativi alle settimane contabili del 2 e del 9 febbraio 2021. Per gli stessi fatti il commerciante era stato condannato dalla Corte dei conti per danno erariale, ma in relazione al “mancato tempestivo versamento” del denaro nelle casse statali.

Il procedimento penale, invece, si è concluso con l’archiviazione e il proscioglimento dalle accuse dopo che è stato dimostrato, attraverso documenti e testimonianze, che ad effettuare le giocate del lotto in quelle settimane, in cui la tabaccheria in realtà avrebbe dovuto rimanere chiusa, e ad appropriarsi delle relative somme non era stato il titolare della ricevitoria, ma una parente che lavorava con lui.

Alcuni problemi familiari, inoltre, avevano tenuto l’indagato lontano dalla ricevitoria e, per questo non aveva potuto constatare gli ammanchi e di ripianarli. Cosa che l’uomo ha fatto in seguito, estinguendo il debito erariale con il gestore del gioco del lotto.

Per questo motivo il giudice per le indagini preliminari ha accolto la richiesta di archiviazione avanzata dal pubblico ministero.

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