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Università di Perugia, la ricerca per aiutare i piccoli pazienti con fibrosi cistica

La professoressa Teresa Zelante vincitrice di un finanziamento della Fondazione Fibrosi Cistica Italiana

La professoressa Teresa Zelante, della Sezione di Patologia generale del Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Perugia, è risultata vincitrice di un finanziamento di ben 130 mila euro della Fondazione Fibrosi Cistica Italiana, finalizzato alla realizzazione di un progetto di ricerca sulla diagnosi dell’aspergillosi broncopolmonare allergica (ABPA) nel paziente pediatrico con fibrosi cistica.

Il progetto, il cui titolo è Immunospect, coordinato dalla professoressa, avrà una durata di 2 anni. Lavoreranno allo studio anche il professor Giuseppe Servillo e la dottoressa Maria Agnese Della Fazia della Sezione di Patologia generale e la professoressa Roberta Spaccapelo della Sezione di Genetica e Genomica. 

"Immunoaspect intende soddisfare la necessità di disporre di una pronta diagnosi dell'aspergillosi broncopolmonare allergica (ABPA) nel paziente pediatrico con fibrosi cistica, nonché l’esigenza di comprendere in maniera più dettagliata l’influenza della risposta infiammatoria sulla produzione di classi di anticorpi specifici nei confronti del fungo opportunista Aspergillus fumigatus, agente eziologico alla base della patogenesi allergica di ABPA", spiega l'Unipg in una nota.  

Dal progetto di ricerca "ci si attende di comprendere in dettaglio le classi anticorpali specifiche contro tale patogeno: lo studio della funzione delle diverse sottoclassi di immunoglobuline specifiche nei confronti del fungo, nonché delle citochine che modellano i sottotipi di immunoglobuline, rappresenta infatti un potente strumento per colmare la difficoltà di diagnosi e terapia di questa nell’infezione broncopolmonare", prosegue l'Università. 

"L'obiettivo a lungo termine di Immunoaspect – sottolinea la professoressa Zelante - è avanzare nello sviluppo e perfezionamento di terapie a base di anticorpi monoclonali per il trattamento di malattie infettive respiratorie. A tutt’oggi, infatti, esistono pochi agenti antimicrobici che controllano le malattie fungine ed è quindi sempre più evidente la necessità di fronteggiare il crescente incremento di ceppi resistenti di Aspergillus fumigatus agli agenti antimicotici, data la natura complessa di questo patogeno che comporta esiti di malattia talvolta infausti".

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