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Comunicare nell'emergenza, esercitazione nazionale per la sezione perugina del'associazione radioamatori italiani

Collegate diverse Prefetture d'Italia e una nave della Marina militare in navigazione nel Corno d'Africa

Una nave della Marina militare italiana, in navigazione nel Corno d'Africa, lancia un messaggio nell’etere. I punti d’ascolto dei radioamatori italiani disseminati nella varie Prefetture d’Italia raccolgono il messaggio e dialogano dal nord al sud, da un mare all’altro.

Si è tenuta nei giorni scorsi l’esercitazione mensile, a rotazione, che coinvolge le Prefetture e le diverse sezioni dell’Associazione radioamatori d’Italia, la Protezione civili e il Ministero dell’Interno.

Finalità dell’esercitazione è quella di testare il sistema di comunicazione via radio in emergenza, collegando i diversi punti del territorio italiano e mappando le trasmissioni in base all’ora del giorno, alle condizioni climatiche, alle distanze (nessuno sa dove si trovi in navigazione la nave militare), verificare i macchinari e le antenne.

“Prima c’è tutta la fase di collegamento dalle varie Prefetture, attraverso un sistema computerizzato che trascrive il segnale che arriva dai vari apparecchi collegati in Italia – racconta Francesco Fucelli, presidente della sezione perugina dell’Ari - La nave militare lancia l’allarme e i singoli operatori segnano a quale frequenza l’hanno captato, l’intensità e la chiarezza del messaggio. Poi uno alla volta gli operatori riferiscono alla Prefettura che dirige le operazioni (in questo caso era Siena) e viene tutto trascritto”.

La sala radio dell’Ari si trova nel palazzo della Prefettura di Perugia, dove sono state montate due antenne: uno corta, per trasmettere durante il giorno, una più lunga per la sera a causa della diversa propagazione terrestre del segnale e gestisce la rete di comunicazioni dell’emergenza sul territorio umbro.

“I Comuni sono obbligati a installare un’antenna per le comunicazioni radio e metterle a disposizione dell’Ari in caso di emergenza – prosegue Fucelli – Testiamo durante l’anno tutti i macchinari per aver anche una mappatura dei collegamenti e della propagazione. Lo facciamo attraverso contest e giochi in cui vince chi collega più postazioni. In base ai risultati sappiamo sempre come risolvere problemi, sistemare macchinari e antenne, scegliere le postazioni migliori per raggiungere un territorio”.

In sala radio c'era l'operatore Vincenzo Belloni.

Il mondo dei radioamatori non è solo passione e divertimento, ma anche servizio per l’emergenza, solidarietà. “Nei giorni che hanno preceduto lo scoppio della guerra in Ucraina – conclude Fucelli – Abbiamo capito tutti che stava per succedere qualcosa, perché si erano attivate delle comunicazioni che in genere sono sottotraccia, quasi fossero spente. Pochi giorni prima abbiamo sentito un traffico sempre più intenso di origine militare. Adesso con la legge marziale in Ucraina tutto tace”.

Esercitazione in emergenza per i radioamatori perugini

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