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Lunedì, 29 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Siamo entrati in Quaresima… ecco la contabilità dei giorni

La Festa a degli innamorati (14 febbraio) ha coinciso col mercoledì delle Ceneri

Quei 40 giorni di Cristo nel deserto. La durata della Quaresima corrisponde a circa quaranta giorni, in memoria dei quaranta giorni che Gesù passò digiunando nel deserto. Esposto a varie tentazioni. Rispetto alle quali, quelle che subiamo guardando le vetrine di dolciumi sono… una bazzecola!

Nel rito romano, il calcolo esatto arrivava a 44 giorni. Sino alla fine del quinto secolo, la quaresima iniziava di domenica (1º giorno), durava cinque settimane complete (5x7=35 giorni) e si concludeva il giovedì della settimana santa, per un totale di quaranta giorni esatti.

Da 40 a 46. Successivamente, l’inizio della quaresima venne anticipato al mercoledì delle Ceneri, precedente la prima domenica (altri quattro giorni), e nel computo della quaresima  furono anche inclusi il Giovedì, il Venerdì e il Sabato Santo.

La risposta a un lettore che esprime dubbi sulla correttezza e validità (infallibili!) della conta dei giorni di astinenza durante la Quaresima. Scrive, infatti: “Siamo sicuri che sia sempre e comunque così? Il numero di 46 giorni di astinenza è fisso? Vuol cortesemente fare l’esempio di quest’anno 2024?”.

La risposta sta in chiusura del servizio.

Ed ecco il detto perugino riguardo alla questione dell’astinenza da carni e fritture. Fra i travertini della Vetusta si dice Per quarantasei giornate nun se fòn più  le frittate. Ma perché si dovrebbe cessare di friggere?

La spiegazione si richiama alla diffusa (un tempo) abitudine di friggere usando non l’olio, ma lo strutto. Ed essendo questo un grasso animale, si violava l’obbligo dell’astensione dalle carni nel periodo quaresimale. Da qui il divieto. Oggi, friggendo con l’olio, si può tranquillamente eludere il “peccato”.

Addirittura esisteva nelle campagne la consuetudine di incartare la padella di frittura e attaccarla al chiodo in cucina.

Unica eccezione consentita era quella del 19 marzo, quando si potevano preparare le frittelle di san Giuseppe.

Anche quest’anno – ovviamente – il detto “ardice”: infatti, partendo dal 14 febbraio, giorno delle Ceneri, occorrono 46 giorni per arrivare alla Pasqua di Resurrezione, che quest’anno cade il 31 marzo.

Rimane così confermata, ancora una volta, la validità del numero fisso delle “quarantasei giornate” delle quali si parla nel proverbio perugino.

I giorni 14-29 febbraio (16), sommati con i 30 giorni dell’intero mese di marzo, fanno appunto 46.

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