INVIATO CITTADINO Quando l’arte racconta storia e personaggi
Mister Jazz, Carlo Pagnotta, effigiato da Alessia Cigliano. E il prossimo anno… forse
Una tela “profetica”, consegnata in dono un anno fa a Carlo Pagnotta nel corso del conferimento di un premio per la sua instancabile attività a favore della musica.
L’opera di Alessia rappresenta la Fontana Maggiore, una città notturna rischiarata da fiaccole (metafora della luce che emana dalla musica? luci di case o di leggii di musiciti?). Sullo sfondo si staglia una visione: quella delle gigantesche iniziali di Umbria Jazz. Ovvio pensare a un’anticipazione del mezzo secolo di vita della creatura di Pagnotta.
Ma quello è Carlino? E in basso a destra una figurina. Non ci vuole molto a capire di chi si tratti. Lo rivela indubitabilmente la sciarpa al vento: stigma classico di Pagnotta.
Manifesto della prossima edizione di UJ. Una mezza promessa, un impegno? Sta di fatto che alla mostra di Alessia, recentemente inaugurata all’ex Misericordia di via Oberdan, Pagnotta – davanti all’opera simile esposta, ma senza figura umana – si è lasciato sfuggire una battuta.
Se levi quella figurina in basso (modestia, ritrosia?) mi piacerebbe proporre la tela come manifesto della prossima edizione. Al che, Alessia, il marito Marco Brusco e i tanti amici hanno sorriso di compiacimento.
Chi vivrà vedrà. Ma certo è che quell’opera sarebbe stata bene anche quest’anno. Meglio di quella attuale? Mi sia permesso di affermarlo. Absit iniuria verbis.
