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INVIATO CITTADINO - PERUGINERIE. Non solo Jazz nella città del Grifo

È l’anno 1879, quando viene alla luce la prima Società mandolinisti e chitarristi

Musicisti dilettanti, ma di vaglia. Tanto che organizzano in tempi record il primo concerto. A proposito del quale si ricorda l’esibizione del 10 maggio 1880 nella Sala Filarmonica di Firenze (spacciato per prima esperienza, ma le cose non stanno così).

Si legge nel volume “Il periodo d’ oro del mandolino in Italia” di M.C. Vaccari e  P. Pecorari: “Tra il 1880 ed il 1900, proliferano in Italia gruppi strumentali che usano solo strumenti a plettro… il repertorio consisteva in riduzione di opere famose, o in ouverture, composizioni originali, e molti balli di moda come la Mazurka, il galop, la polka”.

L’evento del 28 giugno 1879 al Teatro del Pavone viene raccontato dal giornale “L’Unione Liberale” in termini entusiastici e con ricchezza di particolari: “…Un vero fanatismo lo destarono i mandolinisti perugini che, diretti dall’egregio maestro Cerasoli, si presentarono al pubblico per la prima volta”.

Da notare fra gli orchestrali i nomi dei mandolinisti (Claudio Rosoni, Gerardo Bigi, Costantino Rosati, Agostino Cruciani, Zeno Zanetti (illustre medico), Lodovico Caselli (artista delle vetrate) e dei chitarristi Nazzareno Mezzano e Girolamo Tilli, appartenente alla generazione di illustri fotografi e litotipografi.

Scrive elogiativamente lo stesso giornale: “Ecco un Società di cui è molto lodevole l’istituzione, che noi ci auguriamo di vedere aumentare e prosperare e che speriamo di rivedere presto, tanto più se essa si unisce ad altri per rendere più proficui i proventi di spettacoli dati per pubblica beneficenza”.

Alcuni importanti documenti e strumenti relativi alla nascita e allo sviluppo di questa Società si trovano nell’archivio del museo del vetro Caselli-Moretti (tra essi, l’esemplare in pagina, per la cui concessione ringraziamo i titolari).

Racconta il musicista Mirco Bonucci, ispiratore di questo servizio: “Questi materiali sono ancora in mostra, ma necessitano di un importante intervento di restauro”.

Di che strumenti si tratta?

“Un mandolino ed un liuto-mandoloncello che risale alla prima formazione”.

Partiture anche?

“Una gradita sorpresa è stata quella di trovare, grazie all’assiduo e paziente lavoro di Giorgio Panduri, due quaderni di musica, oltre alla maggior parte del repertorio dei mandolinisti. Inoltre esiste anche lo statuto e un diploma, disegnato dal Caselli stesso”

Foto - Perugia non solo jazz. Nell'Ottocento, capitale del mandolino

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Che uso ne avete fatto?

“In occasione del centenario della morte di Lodovico Caselli, pittore vetratista e mandolinista, grazie a questo materiale, abbiamo potuto organizzare un pomeriggio al museo del vetro, dove con il mandolino ho potuto fare risuonare di nuovo queste melodie dell’Ottocento. È stata un’esperienza particolarmente emozionante”.

Cos’altro si desume, dallo statuto, circa le attività riservate ai soci?

“Nello statuto era prevista anche l’istituzione di una scuola di musica. I locali erano aperti tutti i pomeriggi anche per praticare il gioco delle carte”.

Insomma, uno spaccato di vita perugina dell’Ottocento rivive attraverso documenti, materiali. Memorie di ieri… e celebrazioni di oggi. Perugia non solo jazz… anche jazz.

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