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INVIATO CITTADINO Perugia in lutto. Ciao, Marcella

L’Elce piange la scomparsa di Marcella Gubbiotti-Falovo, titolare dello storico negozio di merceria in via Vecchi

Ciao, Marcella. L’Elce piange la scomparsa di Marcella Gubbiotti, titolare dello storico negozio di via Vecchi 36. Era per tutti “la Falovo” in omaggio alla notissima merceria, aperta, insieme al marito Natale Falovo e al cognato Giovanni, ben 70 anni fa. Tanto che l’Associazione Elce Viva di Michele Chiuini l’aveva individuata come negozio di quartiere cui assegnare un meritato riconoscimento.

Attività iniziata – ricorda il figlio Giuliano – il 1° marzo 1953. Non è casuale la coincidenza con la Festa di Ercolano, defensor civitatis. Infatti quel negozio era un prototipo di peruginità fiera e cortese.

Dalla Marcella si trovava di tutto: bottoni, lampo, nastrini, accessori vari di sartoria. Era un negozio rimasto quasi unico in città ed era apprezzato da professionisti e amatori del cucito. Sebbene, come diceva Marcella, “le donne d’oggi con l’ago e il filo vanno poco d’accordo”.

Il negozio era la sua vita. E lo ha frequentato, insieme alla figlia Giuliana e al nipote Alessandro, fino a qualche anno fa. Era vivace, intelligente, comunicativa e umanissima. Adorava i nipoti, Luca (figlio di Giuliano Falovo e Vanna Ticchioni) e i due figli di Giuliana e Giorgio Faina, Alessandro e Claudio.

Ho visto Marcella, visibilmente commossa, alla consacrazione sacerdotale (in cattedrale) di Claudio, il nostro Claudino, che era stato mio allievo, insieme a Luca. 

INVIATO CITTADINO Ordinazione sacerdotale di Claudio Faina. Emozione all'unisono per mille persone

Un momento di intensa emozione, ampiamente partecipata dalla città e dai compagni di scuola di Claudio, accorsi a far festa nella condivisione di affetti, memorie, valori morali e religiosi.

Una festa cui Marcella, sebbene un po’ malandata, non volle sottrarsi.

Era simpatica, Marcella, e intenzionata a “trovar moglie” agli amati nipoti. Prima a Claudio che si è sposato con la Chiesa (mi diceva “starebbe bene con sua figlia Chiara”, di cui peraltro Claudio era amico). Poi ad Alessandro, ragazzo riservatissimo, sebbene ottimo ballerino di danze sudamericane.

Sembrava proprio che Marcella volesse chiudere gli occhi avendo sistemato tutto e tutti. Ricordo le cure affettuose verso il marito, affetto da una malattia invalidante. Lo faceva scendere al negozio anche per sola compagnia.

Una vita di affetti, coltivati con la stessa cura rivolta ai gerani che metteva davanti alla bottega. Un senso del dovere, della moralità, del rispetto. Un prototipo di disponibilità.

“Fino a qualche giorno fa – racconta la nuora Vanna – pur non muovendosi più, parlava gioiosamente con tutti noi. Se n’è andata in un paio di giorni in un sonno tranquillo”. La morte del giusto.

Ecco perché oggi, 8 di maggio (il mese mariano per antonomasia) alle 15:00, alla sua chiesa di San Donato all’Elce, saranno in tanti ad accompagnarla. Celebrerà il nipote Claudino, insieme all’amico don Daniele. Un saluto affettuoso. E grato.

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