INVIATO CITTADINO Cimitero di Monterone. Quel viale d’ingresso è uno scollatoio
Urge sistemare un percorso a ostacoli… lunare
Specie considerando che i frequentatori del camposanto sono difficilmente degli agili ventenni. In genere l’utenza è individuabile in un target che va dai sessanta in su.
Ed è tutt’altro che agevole, specie per chi non abbia gambe salde e solido equilibrio, percorrere quel paesaggio lunare.
Il fatto è che la colpa è esclusivamente riferibile (oltre che a una manutenzione che chiamare episodica o distratta è un eufemismo) alla presenza di pini. Le cui colossali radici emergono alla superficie.
Allora cosa si tratta di fare? È difficile pensare a un abbattimento in massa, cosa che farebbe invelenire gli estremisti del verde.
Ormai, purtroppo, l’arrosto è fatto. E per arrosto si deve intendere la scelta scellerata di piantare pini, ben sapendo che le loro radici emergono, specie quando la pianta assume – come in questo caso – dimensioni ragguardevoli.
Si dovrebbe – ci dicono – prevedere un trattamento specifico delle radici che ne eliminasse quelle in superficie senza uccidere la pianta. Esiste un sistema, costoso ma collaudato.
Certo è che quel viale “aspira” ad essere classificato come “mulattiera”. Ora è molto peggio.
Quando si vuole – ed è questo il caso della scala a destra dell’ingresso e relativi pianerottoli – si riesce a mettere in campo un intervento dignitoso e risolutore.
Quanto al viale, se non si può far altro, si provveda almeno a stendere un generoso materasso di bitume che livelli un poco quella superficie tutta dossi, buche e asperità.
O meglio, più che di bitume, si potrebbe parlare di cemento architettonico: resistente, luminoso. La sua adozione in corso Bersaglieri, dopo qualche polemica inutile e pretestuosa, ha fornito esiti assolutamente positivi.
Insomma: qualcosa, anzi molto, deve cambiare.
Per consentire ai visitatori di accedere riducendo il rischio di finirci al cimitero… ma da clienti.