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GLORIE PERUGINE Quell’ex frego del Borgo d’Oro, oggi 93enne, che portò nel mondo il bel canto perugino

Quell’ex frego del Borgo d’Oro, oggi 93enne, che portò nel mondo il bel canto perugino. Festa grande per Enzo Tei, onorato col baiocco d’oro in Sala Rossa e celebrato in Aula Magna di Palazzo Gallenga con un grande concerto lirico.

“Un riconoscimento, quello del sindaco Romizi, che mi onora”, dice il nostro Enzo, classe 1934. Figlio del popolo, apprendista sarto e poi artigiano di lusso assunto alla Spagnoli. Cominciò ad esibirsi al teatrino dei Salesiani di corso Garibaldi, studiando la sera, dopo aver infilato nel puntaspilli ago e filo. Fu proprio il sòr Mario Spagnoli a incoraggiarlo. E gloria fu. 

FOTO Perugia, festa per Enzo Tei: Baiocco d'oro al tenore

Debutto del 1956 proprio a Palazzo Gallenga, col Maestro Zeetti al pianoforte. E poi nel 1958 al Lirico Sperimentale di Spoleto. Quindi il volo verso i teatri del mondo, in Sudamerica e in Corea dove è celebrato come un idolo vivente.

Al tavolo, col cerimoniere Stefano Ragni (che ha pronta una biografia del Maestro), la professoressa Gambini con l’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia Leonardo Varasano che parla di un riconoscimento “significativo e sentito da tutta la città”. E poi Salvatore Silivestro, presidente della sezione Agimus “Valentino Bucchi”, che elogia commosso il nostro Enzo. Infine Roberta Ricci, vicepresidente del consiglio comunale e nipote del Maestro, interviene rievocandone momenti di gloria e crisi esistenziali (la perdita della voce per un trauma… e tanto altro).

Dice Silivestro: “Un omaggio a Enzo Tei, che coincide coi 100 anni di vita della Stranieri e anticipa un’altra significativa ricorrenza del 3 maggio 2022. Quando si ricorderanno i 100 anni dalla nascita di Mario Petri, un altro dei grandi, insieme ad Antonietta Stella, del nostro bel canto”.

A seguire, il concerto con Stefano Ragni al pianoforte e il grande soprano Angela Baeck col giovane tenore Alessandro Zucchetti, pupillo del Maestro Ragni. Arie di Verdi e Donizetti. Momento di grande commozione con “Bohème” di Puccini e quella “gelida manina” che Alessandro e Angela propongono con passione.

Spigolatura personale. Caro Enzo, vederti vivo e vivace, attivo e generoso, mi commuove e mi porta alla memoria di mio padre. Anche lui seguace di Sant’Omobono, patrono dei sartori. Anche lui musicista, sebbene bombardino di banda, senza onore e senza gloria. Ma questa affinità nell’origine popolare, nel mestiere artigiano, nella semplicità profonda dei modi, mi ha richiamato un affetto indefettibile. Grazie, Enzo, padre putativo. 

Premio musicale Giuseppe Allegrini. Il figlio Sandro, nostro collaboratore, ce ne spiega le motivazioni

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