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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Patologie della tiroide, in Umbria 60mila malati

La stima del Gruppo Oncologico Multidisciplinare, specialisti a convegno

"Le alterazioni della tiroide rappresentano un problema sanitario importante poiché le patologie di questa ghiandola sono estremamente diffuse". E sono i dati degli esperti del Gruppo Oncologico Multidisciplinare per la patologia tiroidea "si può stimare che in Umbria ci siano 60.000 persone, cioè 1 persona ogni 15, affette da una qualche forma di alterazione tiroidea clinicamente significativa nell’ambito degli ipotiroidismi, degli ipertiroidismi o dei noduli tiroidei. E' quindi chiaro che in questo contesto ci sia una richiesta assistenziale molto significativa a cui il sistema sanitario è tenuto a rispondere".

L'Università degli Studi di Perugia annuncia con una nota il convegno “Tre lustri di attività del Gruppo Oncologico Multidisciplinare per la patologia tiroidea”, organizzato dall’Azienda Ospedaliera di Perugia e dall'Unipg e promosso dalla Associazione di Volontariato La Lumaca Odv. Il convegno si svolgerà giovedì 31 marzo 2022, dalle ore 8.45, a Perugia, nell’Aula Rita Levi-Montalcini del Creo del Santa Maria della Misericordia

Lo scopo dell’iniziativa, spiega la nota, è quello di celebrare l’attività quindicennale del Gruppo e mettere in campo, in questa fase post-pandemica, nuove strategie organizzative per la gestione delle patologie tiroidee, ed eventualmente individuare nuovi spunti per l’assistenza sanitaria sia nell’ambito di tali patologie sia più in generale nell’assistenza sanitaria erogata ai cittadini della Regione Umbria.  

Nel 2005, prosegue la nota, "veniva costituito nell’ambito della Rete Oncologica Regionale il Gruppo Oncologico Multidisciplinare per la patologia tiroidea che da allora ha operato ininterrottamente fino ad oggi. In particolare, furono invitati a prendere parte a questo gruppo tutti gli specialisti della Regione che si occupavano della gestione delle malattie neoplastiche tiroidee: endocrinologi, medici nucleari, anatomo-patologi, chirurghi, oncologi".  

La “mission” del Gruppo, tuttora attiva, è quella di "implementare la qualità dell’assistenza per i malati di tumore tiroideo attraverso azioni di aggiornamento continuo dei membri del Gruppo, di omogeneizzazione dei comportamenti sull’intero territorio regionale, di presa in carico dei pazienti, e di discussione collegiale dei casi con la definizione per ciascuno del migliore percorso diagnostico-terapeutico condiviso tra i vari specialisti".

I risultati, evidenzia l'università, "sono stati eccellenti con la stesura di Linee Guida Regionali per la gestione dei noduli tiroidei e dei tumori della ghiandola, la presa in carico di centinaia di pazienti, una significativa riduzione della migrazione sanitaria per queste patologie e attualmente la discussione collegiale di ciascun singolo caso al momento della diagnosi o laddove vi siano discostamenti da un percorso lineare". E ancora: "Tuttavia, a parte la nicchia di eccellenza del Gruppo Oncologico Multidisciplinare per la patologia tiroidea, in Umbria, come nel resto d’Italia, c’è da fronteggiare un problema organizzativo per la gestione più razionale anche della patologia tiroidea non oncologica. Pertanto, nell’ambito del convegno, oltre a ripercorrere l’attività del Gruppo, è stata prevista una tavola rotonda con coinvolgimento di tutta la comunità sanitaria regionale, che si occupa della gestione della patologia tiroidea a tutti i livelli, finalizzata a discutere la creazione di una rete regionale per la gestione dei malati di tiroide. Oltre agli specialisti sopramenzionati sono stati anche invitati a questa riflessione rappresentanti della medicina generale e gli amministratori della sanità". 

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