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Perugia ricorda il sòr Manlio Gigli con l’apposizione di una targa presso l'edificio di ingresso del Cimitero Monumentale

Sotto la sua direzione, il Cimitero acquistò la grandezza e l’abbellimento di Cimitero Monumentale che possiamo oggi constatare

Perugia ricorda il sòr Manlio Gigli con l’apposizione di una targa presso l’ingresso del Civico Cimitero Monumentale, dove il noto personaggio prestò servizio per tantissimi anni.

Lo comunica l’assessore Edi Cicchi, nella veste di presidente della Commissione toponomastica del Comune di Perugia.

Un riconoscimento che inorgoglisce in primis il figlio Massimo, e poi la Famiglia Perugina e l’Accademia del Dónca che ne avevano convintamente caldeggiato la concessione.

Del personaggio avevamo parlato in un servizio (PERSONAGGI PERUGINI. C’era una volta l sòr Gigli. Da borgarolo di Porta Sant’Angelo a Soprastante del civico cimitero di Perugia), facendo seguire l’invio di una testimonianza alla Commissione competente.


Qualche riflessione sul personaggio. Il suo ruolo come dipendente del Comune di Perugia lo vide impegnato in una vasta gamma di attività di elevato valore sociale e civile.

Ricordo l’organizzazione delle prime colonie estive marine per bambini a Marotta e Senigallia, a far capo dal secondo dopoguerra. Si trattava di sovvenire alle esigenze sanitarie di bambini rachitici, sottoalimentati, bisognosi di elioterapia e di un ampliamento anche culturale delle proprie anguste esperienze.

Certamente coerente col riconoscimento è il ricordo del ruolo svolto dal sòr Manlio come responsabile del civico cimitero, di cui fu Sovrastante dal 1948 al 1976. Allora il cosiddetto "custode" aveva diritto all’abitazione. E, in proposito, è da ricordare il fatto che Gigli fece, fra l’altro, realizzare gli uffici e la scritta che tuttora campeggia nell’architrave all’ingresso del cimitero monumentale (foto). L’uomo era giustamente considerato una vera ‘istituzione’ perugina.

Sotto la sua direzione, il Cimitero acquistò la grandezza e l’abbellimento di Cimitero Monumentale che possiamo oggi constatare.

Fra gli altri meriti, Manlio Gigli fece inaugurare il forno crematorio, si impegnò per la riorganizzazione della Camera Mortuaria, operò per la costruzione dell’ampliamento di Monterone, per la sistemazione dei campi comuni, dei campi militari e dell’ossaia comune. Fu inoltre messo in ordine il cimitero ebraico, furono restaurate la Chiesa del Cimitero e le gallerie con le tombe monumentali. Manlio, infine, fece di tutto perché fosse riparato il tetto della Chiesa di Monterone, distrutto da un incendio.

Ecco alcune delle ragioni per le quali è stata giusta la decisione di apporre la targa che lo ricorda nel luogo dove operò lungamente e con spirito di servizio.

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