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Venerdì, 26 Aprile 2024
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INVIATO CITTADINO Caro nonno, i soldi sono finiti e ti tocca stare al buio

In un periodo economicamente difficile, giunge il bollettino delle lampade votive

Caro nonno, i soldi sono finiti e ti tocca stare al buio. In un periodo difficile, con tante famiglie in problematicità economica, giunge il bollettino delle lampade votive. E chi non ce la fa?

Un anno fa parlammo delle situazioni in tilt, a causa di lampadine “fulminate”. 

INVIATO CITTADINO Lampade votive in tilt al cimitero di Monterone

Successivamente appurammo, e ora ci confermano, che una parte di quei loculi senza fiammella appartiene a eredi morosi, rispetto ai quali è stato applicato il distacco dell’energia. Non subito, s’intende! In qualche caso è passato qualche buon anno, prima di riuscire a dipanare la matassa.

Intanto potrebbe essere d’aiuto l’anagrafe nazionale, ma parecchi Comuni sono in ritardo e l’operazione non è completa.

All’Ufficio competente assicurano che la precedente gestione in appalto esterno era in stato confusionale. Tante situazioni non tornavano. Talvolta giungevano bollettini alle persone sbagliate. In alcuni casi, l’intestatario era a sua volta deceduto. Da qui l’esigenza che il Comune riprendesse a gestire in proprio la faccenda. Facendo chiarezza su tanti casi incerti, alcuni dei quali sono ancora sub iudice.

È comunque chiaro che le situazioni pregresse e gli obblighi maturati vanno adempiuti. Quindi: pacta sunt servanda. Insomma: i debiti passati vanno onorati. Dopo di che è possibile chiedere il distacco “trattandosi – ci spiega una dirigente amica – di un servizio a domanda individuale, e dunque rinunciabile”.

C’è anche chi decide di non attivare per niente il servizio: si tratta di una scelta e, come tale, rispettabilissima.

C’è poi da valutare una considerazione di carattere sociologico. Oggi il culto dei morti subisce un robusto appannamento. La laicizzazione della società, il calo delle frequentazioni delle liturgie, l'abbandono di valori legati alla tradizione sono dati oggettivi. Al cimitero c’è sempre meno gente, tranne che in occasioni di ricorrenze speciali. I frequentatori dei cimiteri sono principalmente persone anziane. Il concetto di morte è oggi esorcizzato col mito dell’eterna giovinezza. Ci diceva tempo fa l’antropologo Paolo Bartoli [che lo scrive anche nel suo “All’ombra dei cipressi” vergato a quattro mani con Michelangelo Giampaoli (Futura editore, euro 25)] che anche le foto del defunto tendono a rappresentarlo giovane e vitale, magari mentre corre o gioca a tennis.

Intanto alcuni loculi, e addirittura delle Cappelle, sono con le lampade votive spente.

In questi giorni di arrivo dell’avviso del canone annuo i telefoni sono roventi. Gli Uffici non ce la fanno a rispondere con tempestività. Ma richiamano a bocce ferme, appena gli addetti possono tirare il fiato. La scadenza è fissata al 30 settembre e il bollettino ammonta a euro 25.40 (20 di canone e 4.40 di Iva). Pro capite, s’intende. In alcuni casi (il cronista parla per esperienza) sono più d’uno i bollettini da pagare.

Certo è che chi se la passa male, con qualche problema anche per gli acquisti di generi di prima necessità, potrebbe trovarsi in difficoltà, specie se le lampade votive sono più d’una.

Allora, nessuno scandalo se si decide di staccare. E onorare la memoria del defunto con un pensiero riverente, una preghiera. È la luce di dentro. Che vale forse più dell’adempimento sbrigato scucendo quei benedetti/maledetti 25euro annui.

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