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Martedì, 30 Aprile 2024
Politica

Crac Cepu, “Danno erariale da 3 milioni di euro, lavoratori senza stipendio e contributi”

Interpellanza presentata dalla Capogruppo in Commissione Lavoro, Tiziana Ciprini (M5S), indirizzata al Ministero del lavoro e delle politiche sociali

Il punto è questo, e messo nero su bianco dalla deputata perugina del Movimento 5Stelle Tiziana Ciprini: “Danno erariale da 3 milioni di euro, lavoratori senza stipendio e contributi”. Il riferimento della pentastellata seduta alla Camera è alla Cepu: “La società Cesd, ovvero Cepu Grandi Scuole, è praticamente fallita e risulterebbe debitrice anche nei confronti dei fornitori, inclusi i dipendenti inquadrati come collaboratori a progetto, verso l’Inps per il mancato versamento dei contributi dovuti. Tutto ciò, ha causato un danno non solo alle casse dell’istituto previdenziale ma anche a tutti quei lavoratori, tra cui numerose donne, che ora non possono godere né dell’indennità di disoccupazione, né della maternità nonostante si tratti di collaborazioni protrattesi anche per un decennio”.
 

Una vicenda “grave”, secondo la grillina, “che è passata nel silenzio più assoluto delle istituzioni locali e regionali, fino ad approdare in Parlamento con un’interpellanza presentata dalla Capogruppo in Commissione Lavoro, Tiziana Ciprini, indirizzata al Ministero del lavoro e delle politiche sociali”.

Ecco la ricostruzione a cinque stelle dell’intera vicenda Cepu: “Il gruppo Cesd contava 120 centri studio e si avvaleva di oltre 3mila dipendenti e collaboratori. L’ultimo bilancio, relativo al 2014, si era chiuso con una perdita di 58,9 milioni di euro e debiti complessivi per 122 milioni, di cui 34,3 nei confronti del fisco e 38,4 verso gli istituti di previdenza, frutto del mancato versamento dei contributi ai collaboratori. A luglio dello scorso anno, poco più di 200 dipendenti sono stati messi in contratto di solidarietà, mentre più di 2mila collaboratori rimasti si sono visti congelare gli stipendi dei mesi compresi tra dicembre 2014 e aprile 2015, in attesa delle decisioni del tribunale. L’amministratore delegato di Cesd, Franco Bernasconi, è iscritto nel registro degli indagati della Procura di Roma che ha ordinato il sequestro di 3 milioni di euro pari all’Iva non versata all’erario. Paradossalmente, l’attività economica di fatto continua poiché il presidente, F. P., ha ceduto in affitto le attività e la gestione dei marchi a Studium, la nuova società creata lo scorso aprile dai figli dello stesso”.

Per questo motivo, conclude Ciprini, “chiediamo che il Governo intervenga tramite gli organi preposti con accertamenti ispettivi, affinché venga garantito ai lavoratori il riconoscimento e la soddisfazione dei crediti vantati nei confronti del fallimento Cesd, soprattutto in presenza di irregolarità dei versamenti da parte dell'azienda”.

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