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Silvio Orlando al Morlacchi mette in scena la "solitudine sociale" dei tempi moderni

Incontro con l'attore e la sua Compagnia protagonisti di “Si nota all’imbrunire”. Scene e retroscena di un successo annunciato

Incontro con la Compagnia di Silvio Orlando, protagonista al Morlacchi in “Si nota all’imbrunire”. Scene e retroscena di un successo annunciato.

“Lucia Calamaro ha fatto scrittura scenica, tarando i personaggi sulle nostre precise individualità”. Questa la rivelazione dell’attore partenopeo, indimenticavile interprete di Eduardo, oltre che vincitore, fra l’altro, della prestigiosa Coppa Volpi.

La Stagione si apre con lo spettacolo – prodotto da Cardellino insieme al Teatro Stabile dell’Umbria – che sta su fino a domenica 3 novembre. Inaugurerà poi la Stagione del teatro Luca Ronconi di Gubbio, lunedì 4 novembre, e quella del Comunale di Todi, martedì 5.

Il plot, drammatico e attualissimo, è imperniato sul tema esistenziale della solitudine e della vecchiaia. Calamaro la chiama “solitudine sociale” che, a suo dire, “sembra uccidere più dell’obesità”.

Perché vivere in solitudine costituisce un male oscuro che ci impedisce una normale esistenza, fatta di relazioni, scambi affettivi e relazionali.

Un male che assume natura epidemica, visto l’aumentare dell’aspettativa di vita della popolazione, con la presenza, in crescita esponenziale, del numero di persone anziane.

Nel cast, al fianco di Silvio Orlando, i bravissimi Vincenzo Nemolato, Roberto Nobile, Alice Redini e Maria Laura Rondanini.

Nell’incontro, coordinato dal professor AlessandroTinterri, si sono declinate le linee di scrittura del lavoro che affronta un tema di sicuro interesse e di fervida attualità.

“L’autrice – dice Orlando – ha voluto alleggerire il tema introducendo dialoghi scoppiettanti, al limite del comico”. E il pubblico ride parecchio, forse perfino troppo, “un po’ per celia, un po’ per non morir”. Una comicità, insomma, funzionale – dice Orlando – allo scopo di “non spaventare il pubblico su un tema drammatico”.

La svolta finale assume i toni del dramma, anche se rischia di perdersi tra le tinte pastello della rappresentazione.

L’interpretazione di tutti i componenti del cast tocca punte di eccezionalità. Una produzione che fa onore alla drammaturgia contemporanea e all’impegno del nostro Stabile. Uno spettacolo che impegna e diverte. Un esempio concreto di come portare per mano il pubblico verso temi di natura impegnativa, allettandolo con uno stile di apparente levità.

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