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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Rubrica Visti per Voi: "Todi", lo spettacolo metafora universale della condizione umana

Cinque attori della Compagnia dei Giovani del Teatro Stabile si cimenta con un testo “locale” a vocazione universale: una produzione tutta “nostra”, che chiama in causa lo Stabile

Cinque attori della Compagnia dei Giovani del Teatro Stabile si cimenta con un testo “locale” a vocazione universale: una produzione tutta “nostra”, che chiama in causa lo Stabile e Terni Festival. I performer sono Caroline Baglioni, Michele Balducci, Elisa Gabrielli, Stella Piccioni e Ludovico Röhl, in scena al ridotto del Morlacchi con “Todi is a small town in the center of Italy”, scritto e diretto dalla giovane e talentosa Livia Ferracchiati.

Lo spettacolo, arricchito da ampi inserti multimediali, assume una connotazione sociale e antropologica, valendosi di una coloritura dialettale tuderte e calandosi agevolmente nell’ambiente della provincia. Vi si racconta la quotidianità di quattro amici – i cui interventi sono alternati alle diegesi di un “demiurgo esplicatore” – scandita da giornate uggiose, tra frequentazioni abituali e amichevoli sfottò.

Nel filmato, le domande rivolte agli abitanti di Todi vertono sul loro stile di vita, sui valori di riferimento, sulle relazioni umane. Quesiti, talvolta spiazzanti, che riguardano il concetto di scandalo, l’omosessualità, il divorzio, la gelosia, la reputazione sociale e tanto altro. Ossia: quelle cose che “è meglio non dire”.

Le risposte forniscono un quadro variegato, che conferma la validità del detto “tutto il mondo è paese”. Tanto da far ipotizzare un possibile trasferimento del plot, opportunamente adattato, in altri contesti geografici e umani. Gli attori aderiscono con consapevole naturalezza ai ruoli, che corrispondono ad altrettanti e coerenti caratteri. Il tutto scorre tra quale sorriso e numerosi spunti di riflessione.

Ci è piaciuta in particolare l’interpretazione di Caroline Baglioni che disegna un efficace prototipo di adolescente: con la sua aria imbronciata e pseudo-vissuta, tra un sigarino e l’altro, con atteggiamento finto-assente, ma invero partecipe di una condizione esistenziale che accomuna le giovani generazioni di ieri e di oggi. Todi come efficace metafora di tutte le province, di tutti i luoghi del mondo.

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