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I LIBRI & RECENSIONI | Finestre sulla bellezza di Claudio Ricci. Manuale sul viaggio e l'accoglienza turistica

Claudio Ricci, classe anagrafica: Perugia 1964, già sindaco di Assisi per due mandati dicono di buona amministrazione, è ingegnere civile dei trasporti e alto esperto in valorizzazione turistico-culturale del territorio. Ha un curriculum in materia nutrito e di pregio e ha scritto un libro che ne tratta Finestre sulla bellezza. Viaggio e accoglienza turistica nel paesaggio italiano, Morlacchi, 2021. Un libro che si divide in due parti, la prima ‘poetica’ e ‘ideologica’ si snoda lungo 100 finestre aperte sul paesaggio sia naturale sia spirituale, sorta di poemetti in prosa che schiudono orizzonti e prospettive per tutelare il Bello e il Buono di sora nostra matre terra, senza nominare il Poverello, che sì sottende il pensiero di Ricci ma non ne approfitta, le finestre sono anche tecniche, e vi compare spesso l’Unesco e organizzazioni similari parallele. 

L’assunto di fondo della ricerca è che «aprire le finestre non è mai un gesto banale: presuppone il desiderio di guardare oltre» e di vedere oltre, che mi ricorda la poesia di Domenico Gnoli (nonno del grande pittore suo omonimo su cui uscì, a proposito di bellezza, un superbo libro firmato da Franco Maria Ricci e Vittorio Sgarbi) che suona: «Giace anemica la Musa / sul giaciglio de’ vecchi metri./ A noi, giovani, apriamo i vetri, /rinnoviamo l’aria chiusa». 

La cosa curiosa che il poeta, sessantenne, s’è mutato il nome in Giulio Orsini e finge di aver vent’anni. Il dato è che pure le finestre di Ricci sono spalancate a far entrare aria pura. Finestre che si chiamano Vedere, Tasse, Occhi, Vedere, Labirinto, Luce, Spirito, Gesto, Attimo, Tutti e altro, elementi di un viaggio in un albergo diffuso nel corso di un viaggio indimenticabile, magari a veder rosoni di chiese romaniche o a leggere i taccuini di Wolfgang Goethe seduto sulle rovine di Roma antica. 

Nel volumetto è inserito in apertura un ‘Origami’ assai armonioso della pittrice coreana Kim Hee Jin. Un libro strano, anomalo, pieno di pensieri, utile strumento per far amare il paesaggio e la bellezza, nella speranza che il pianeta da qui a venti anni possa salvarsi dalla follia dei potenti. Dipende anche da noi. Ciascuno faccia la sua microscopica parte.

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