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Economia

Perugina, la svolta di Nestlé: 200 part-time, 80 ricollocazioni e uscite volontarie dei lavoratori

Domani nuovo round al Ministero, le nuove proposte di Nestlé per i lavoratori di San Sisto

Part-time, ricollocazioni e uscite volontarie. Nestlé non si muove dal piano dei 364 esuberi alla Perugina di San Sisto. Dopo l’incontro in Confindustria – in attesa del vertice al Ministero dello Sviluppo Economico – saltano sul tavolo delle trattative i part-time (circa 200, tra “normali” e stagionali), le ricollocazioni “incentivate” in altre aziende del territorio di Perugia (circa 80) con pari mansioni e stipendio e una sessantina di uscite volontarie dallo stabilimento del cioccolato.

Il che, a conti fatti anche dai sindacati, lascia a quota 70 (circa) il numero degli esuberi. Un moment per curare la polmonite, secondo i sindacati, inferociti anche per l’incontro tra i dirigenti e una sessantina di lavoratori, individuati come lo zoccolo duro di San Sisto. Dividi et imperat, dicevano i latini.  Il tutto sullo sfondo della maxi vendita a Ferrero e l’incasso di più di due miliardi di euro da parte di Nestlé e la nuova campagna dei Baci Perugina con i cartigli di Emma Marrone.

La Nestlé, dal canto suo, con Gianluigi Toia, direttore delle relazioni industriali, conferma "l'impegno a investire su Perugia per il rilancio della Perugina partendo dalla ristrutturazione della produzione. "Illustreremo che siamo entrati in una fase concreta della ricollocazione professionale" ha detto Toia riferendosi al confronto al Mise fissato per domani. "Confidiamo di offrire a tutti - ha aggiunto - delle situazioni occupazionali alternative, ma che abbiano lo stesso livello di quelle attuali". E ancora: “Per quanto riguarda la cassa integrazione – ha spiegato ancora Toia -, studieremo i contenuti della norma e le circolari applicative ma non escludiamo possa essere una opportunità da valutare”.
 

Riguarda “esclusivamente i brand del settore dolciario presenti negli Stati Uniti e non include i prodotti da forno Nestlé a marchio Toll House, un brand strategico e in crescita, che l’azienda continuerà a sviluppare”, la cessione a Ferrero del business dolciario statunitense della multinazionale. Lo sottolinea in una nota la stessa Nestlé. L’azienda ha annunciato che “resta anche pienamente impegnata nella crescita delle altre attività internazionali di punta legate al cioccolato in tutto il mondo, in modo particolare il marchio globale KitKat”.

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