rotate-mobile
Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia Città di Castello

Usura, il presidente Cardella: "Perugia meglio di Terni, ma attenzione alle società finanziarie"

Incontro a Città di Castello su usura, criminalità e Coronavirus, il magistrato: "Pericolose le difficoltà nell'erogazione dei fondi dei decreti Ristori"

Usura, criminalità organizzata e Covid. Fausto Cardella, magistrato e già procuratore generale di Perugia, lancia l’allarme da presidente della Fondazione umbra contro l’usura.

“L’Umbria ha un indice di permeabilità all'usura medio basso, in linea con il Centro Italia, ma c'è una diversità tra la provincia di Perugia con un input di 35,79, sotto la media nazionale di 44,02, e la provincia di Terni che si colloca su 47,72 – ha detto Cardella a Città di Castello, invitato a parlare in commissione comunale - Siamo nella media per protesti pro capite per un altro indice rivelatore: l'Umbria si colloca al di sopra del valore nazionale di 232 persone con 272 e ancora una volta la provincia di Perugia è leggermente avvantaggiata rispetto alla provincia di Terni”.

Per il presidente Cardella si tratta di dati che non risentono dell’emergenza sanitaria da Covid-19, “ma non bisogna trascurare il cosiddetto fenomeno della migrazione usuraria nelle zone di confine, come Città di Castello, nelle quali è più facile che la gente ricorra, per riservatezza, agli usurai oltre confine regionale e la Guardia di finanza, qui è stata molto vigile – ha detto Cardella - Ricordiamo un'operazione molto importante del 2017 che ha debellato un centro di usura”.

Le richieste di assistenza alla Fondazione Umbria contro l'usura nel 2019 sono state circa 80; da parte di persone residenti nel comune di Città di Castello sono state tre, ancora in fase di istruttoria, un’azienda e due buste-paga, cioè due dipendenti. “L’usuraio oggi spesso si nasconde dietro un abito blu e una posizione rispettabile, quindi è più difficile riconoscerlo – ha proseguito il presidente - Ci sono tre tipologie di usura: quelle delle associazioni criminali tipo mafia, camorra e ndrangheta, c’è l’usura di quartiere e l’usuraio della porta o della regione accanto, ma c’è anche l’usura delle società finanziarie che chiedono interessi usurai e dai quali è più difficile difendersi. Questo tipo è in crescita specialmente oggi con gli effetti sull’economia dell’emergenza sanitaria. Attualmente però il reato, dopo la modifica del codice penale, punisce il tasso usuraio e lo stato di bisogno ora è un’aggravante”.

L’usura spesso è un segno della presenza della compagine mafiosa, che se ne serve per penetrare in un territorio. Per un imprenditore in difficoltà è difficile resistere, specialmente quando non ha linee di credito alternative o di liquidità ed è costretto a cedere quote di azienda o di proprietà. “Qui in Umbria siamo in una posizione difendibile e direi io difendiamoci perché la connessione tra usura e attività mafiosa non è stata processualmente dimostrata – ha detto ancora Cardella - Le forze di polizia e la magistratura sono riuscite a intervenire per tempo, fermando i tentativi di radicamento sul territorio che continuano ad esserci. L’usura di quartiere è forse la più diffusa, più strisciante però è quella più nota; l'usura bancaria è l'usura della società finanziarie. La repressione a combattere l’usura non è sufficiente”.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Usura, il presidente Cardella: "Perugia meglio di Terni, ma attenzione alle società finanziarie"

PerugiaToday è in caricamento