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Economia

Il risveglio dell'Umbria dopo il Covid, oltre il 70% pronto ad investire di nuovo i propri risparmi: ecco dove, in picchiata il "mattone"

Quasi il 30 per cento degli umbri è pronto a mettere da parte il contante per pagamenti solo digitali

Dopo oltre un anno di pandemia e di prudenza, il futuro sembra tornare al centro degli obiettivi economici degli abitanti dell’Umbria. Se il 27% - una fetta, comunque, tutt’altro che ridotta - pensa che mantenere la liquidità sul conto corrente sia la soluzione più sicura e opportuna, tre su quattro (73%) pensano invece che, in questa fase, investire una parte dei risparmi sia la via migliore per dare maggiore solidità al proprio domani. Lo evidenzia l’Osservatorio Reale Mutua sul welfare. Più in dettaglio, l’obiettivo di investimento prioritario degli umbri è rendere più sicuro il futuro della famiglia (41%), così come rafforzare una pensione che teme sarà insufficiente (22%) e incrementare il tenore di vita nel medio-lungo periodo (14%).

Ma quali sono gli strumenti di risparmio cui guardano? Il quadro non è avaro di sorprese: solo il 4% indica il mattone, storicamente considerato il porto sicuro. Discorso simile per le obbligazioni (18%) che, visti i tassi ai minimi, da tempo hanno perso il ruolo che tradizionalmente hanno svolto per generazioni di risparmiatori. Men che meno trasmette sicurezza l’investimento diretto in titoli azionari (2%). Gli umbri sembrano invece più orientati ai fondi pensione integrativi (25%) e alle soluzioni assicurative (46%) come le polizze vita e i piani di accumulo.

Che ci sia un clima di maggior fiducia lo prova anche la crescente propensione ad accedere a mutui e finanziamenti per acquisti di particolare importanza: il 39% degli umbri si dice infatti propenso a questa soluzione. La parola d’ordine, però, resta quella della sicurezza e della prudenza (47%), complice l’esperienza della pandemia. Anche perché quasi uno su tre (32%) non si sente pronto a investire a cuor leggero, temendo di non riuscire a scegliere l’investimento adatto soprattutto a causa delle sue insufficienti competenze finanziarie.

Oltre un umbro su tre (39%) vorrebbe usare sempre più i pagamenti digitali in luogo del contante, e c’è persino chi - un ulteriore 29% - vorrebbe che il digitale diventasse l’unica modalità per tutte le occasioni in cui si ha a che fare coi soldi, compresi i rapporti con la banca o l’assicurazione.

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