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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

L'ANALISI Umbria e futuro | Giovani, conoscenza, innovazione e crescita: la risalita parte da qui, i progetti per lavoro e sviluppo (che verrà)

Sono questi i punti focali chiamati in causa dal piano regionale in attuazione del Pnrr, il Piano nazionale di Ripresa e resilienza

Un territorio ad elevato contenuto di conoscenza e ad alta circolazione di idee e intelligenze è un terreno fertile per le realtà produttive che vi operano. Ma soprattutto esiste un circolo virtuoso e inscindibile tra giovani, competenze, innovazione, crescita. Sono questi i punti focali chiamati in causa dal piano regionale in attuazione del Pnrr, il Piano nazionale di Ripresa e resilienza. L’innovazione generata dalla conoscenza, che porta alla crescita economica, è tanto più elevata quanto più è alta la presenza dei giovani, in virtù del fatto che le capacità e le competenze delle nuove generazioni costituiscono la risorsa principale per i sistemi economici della contemporaneità.

Per superare le criticità del sistema di istruzione, formazione e ricerca e sviluppare un’economia ad alta intensità di conoscenza, i progetti in cantiere sono: La creazione di un Polo Tecnologico Regionale dove si concentrano i principali corsi di laurea universitari, per puntare alla realizzazione di un’eccellenza in campo tecnologico in grado di favorire l’ampliamento ed il rafforzamento delle competenze dei giovani e allo sviluppo di un ambiente in grado di sostenere e promuovere processi per l’innovazione e la competitività del sistema produttivo dell’intera regione. A Perugia il polo universitario sarà in via del Giochetto, parte urbana naturalmente strategica, in quanto già configurato e percepito come campus universitario, trattandosi di un’area ex Ospedaliera-Universitaria

A Terni invece è previsto la realizzazione di un Campus universitario in località Pentima, in stretto collegamento con la realtà della grande impresa industriale nel campo della siderurgia, ma anche con il variegato comparto delle Pmi (piccole e medie imprese), che consentirà di implementare e potenziare un polo tecnico, scientifico, economico- ingegneristico fortemente interattivo con la realtà locale della grande imprenditoria e delle Pmi, anche attraverso lo sviluppo dell’apprendistato per l’alta formazione e la ricerca e di percorsi finalizzati di dottorato e assegni di ricerca a caratterizzazione industriale.

Il nuovo laboratorio di ricerca, Caos, con l’installazione di un interferometro di 10 metri ad altissima sensibilità nel Dipartimento di Fisica dell’Università di Perugia, grazie anche alla collaborazione simbiotica con la locale sezione Infn, istituto nazionale di fisica nucleare, costituisce un centro di eccellenza mondiale per lo sviluppo delle tecnologie necessarie alle sospensioni delle ottiche dei detector per onde gravitazionali presenti e futuri. Questo permetterà di attrarre scienziati sia a livello nazionale che internazionale, con contratti stabili o per periodi limitati di visita. La produzione scientifica in termini di pubblicazioni internazionali impatterà positivamente sul ranking dell'università di Perugia.

L’impatto tecnico-scientifico di Caos sarà multidisciplinare coinvolgendo settori disciplinari come la fisica, la geofisica, l’ingegneria, la scienza dei materiali, la computing-science. La piattaforma integrata in scienze omiche del Curi, il Centro Umbro di Ricerca e Innovazione, esprime una proposta strategica per il territorio e per i cambiamenti demografici. Le proiezioni Istat 2019 per l’Umbria vedono una popolazione over-65 pari a 25.5% del totale, contro una media nazionale di 22.8%. Una dinamica particolarmente rilevante per le prospettive di sviluppo territoriale e di gestione socio-sanitaria, che non consente di esimersi dal considerare che una popolazione che invecchia perde in capacità produttiva e al contempo aumenta la spesa per attività socio-assistenziali e sanitarie. Il Centro ha l’obiettivo di costruire una piattaforma tecnologica di ricerca e sviluppo del settore delle scienze omiche, quelle discipline che utilizzano tecnologie di analisi che consentono la produzione dati, in numero molto elevato e nello stesso intervallo di tempo, utili per l’interpretazione del sistema biologico. e della medicina 4P (M4P: personalizzata, predittiva, preventiva e partecipativa) applicate, in primo luogo, allo studio di vari ambiti della biologia e della medicina dell’invecchiamento, nonché alla gestione pro-attiva di fragilità e disabilità età- e patologia-correlate.

La ripresa dell’economia regionale passa anche attraverso la capacità di invertire la tendenza che vede il territorio incapace di valorizzare l’innovazione e produrre nuova impresa. A questa esigenza cerca di rispondere il progetto Start and Grow. L’obiettivo è quello di fare dell’Umbria un territorio in grado di incubare progetti innovativi, rendendola attrattiva per spin-off, start-up o soggetti, di varia natura, che trovino nella regione servizi di accompagnamento altamente qualificati e mirati a supportare la maturazione delle loro invenzioni. La società diventerà un punto di riferimento per tutti gli attori coinvolti nell’ecosistema dell’innovazione e sarà caratterizzata da una struttura organizzativa altamente specializzata, composta da professionalità tecniche e manageriali, con esperienza sul versante di valorizzazione degli asset della ricerca, sviluppo di progetti di proof-of-concept (dimostrazione di fattibilità), costituzione di start-up, scaling-up (crescita) industriale e accelerazione d’impresa.

Gli interventi previsti dal Piano umbro sembrano proiettati verso una direzione segnata, volta a favorire: lo sviluppo della ricerca e della formazione scientifica e tecnologica sul territorio e la crescita delle relative competenze da parte dei giovani, anche attraverso il potenziamento di eccellenze; il collegamento tra mondo della ricerca e mondo imprenditoriale per un aumentata capacità di assorbimento di contenuto tecnologico e intensità di conoscenza da parte del sistema produttivo regionale; la crescita della domanda di lavoro giovanile qualificato e il contrasto delle forze centrifughe dei giovani, per un complessivo aumento della produttività del sistema. In questo meccanismo virtuoso, un punto cruciale è rappresentato dalla capacità del tessuto imprenditoriale di interagire proficuamente con il mondo della ricerca e di introiettarne le competenze, traducendo le potenzialità in percorsi effettivi di innovazione.

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