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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Turismo e vacanze, la stagione estiva in Umbria si chiude con un "rosso" che non spaventa

Indagine di Confindustria Umbria tra gli alberghi della regione, la presidente Colaiacovo: "Chiudiamo con un dato che va letto positivamente, tenendo comunque conto dell’andamento complessivo"

Un "rosso" meno accentuato e che fa ben sperare per il futuro. Si chiude, così, con un debole segnale di ripresa la stagione estiva degli alberghi umbri alle prese con l'emergenza sanitaria da Coronavirus.

È quanto emerge dall’indagine flash condotta dalla Sezione Turismo di Confindustria Umbria su un campione rappresentativo di realtà alberghiere del territorio regionale. Gli effetti della pandemia si fanno sentire, ma analizzando i dati raccolti relativamente all’andamento del fatturato da gennaio a oggi, si rileva un primo debole ma pur sempre confortante segnale rispetto alle pessimistiche previsioni degli albergatori umbri: si passa da una riduzione del 64%, valore registrato nei primi sei mesi dell’anno (gennaio-giugno 2020, periodo di lockdown), ad una flessione del 39,5% registrata nell’ultimo trimestre (giugno-agosto 2020).

"La stagione – spiega Maria Carmela Colaiacovo, presidente della Sezione Turismo di Confindustria Umbria e Vicepresidente di Confindustria Alberghi e di Federturismo Confindustria – si chiude con un dato che va letto positivamente, tenendo comunque conto dell’andamento complessivo. Come a livello nazionale, gli hotel umbri hanno iniziato la loro attività a giugno con una perdita pressoché integrale del fatturato per poi registrare nel mese di agosto un significativo miglioramento. Ciò vuol dire che, in particolare nell'ultimo mese, l’Umbria è andata a crescere nei suoi tassi di occupazione, riscuotendo successo come destinazione di turismo prevalentemente italiano".

Altro dato interessante è quello relativo al tasso di occupazione delle camere, che nell'ultimo trimestre ha segnato un +10% rispetto al semestre precedente (gennaio-giugno 2020). "Le strutture alberghiere abituate a lavorare con il turismo intercontinentale – evidenzia la presidente Colaiacovo – hanno subito gravi perdite, in linea con quanto accaduto a livello nazionale, mentre sono rimasti stabili i flussi provenienti dall’Europa".

Cosa accadrà nei prossimi mesi? "Per settembre – precisa la presidente Colaiacovo – il tasso di occupazione si sta mantenendo intorno al 30%, ciò vuol dire che il turismo è ancora in movimento".

Per contribuire alla ripresa del comparto occorrono strategie e misure organiche di sostegno che mettano in sicurezza aziende e lavoratori. "Bisogna seguitare a spingere sulla promozione della nostra regione come destinazione di turismo di prossimità e tranquillità – sostiene la presidente Colaiacovo – attraverso campagne promozionali che continuino a narrare l’Umbria, sia a livello nazionale che internazionale. Ma le aziende vanno anche supportate con interventi organici, perché i tassi che registriamo, seppur migliori rispetto alle previsioni iniziali, non sono comunque in grado di sostenere le nostre strutture".

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