rotate-mobile
Economia

Terreni e oliveti comunali alle famiglie senza lavoro: torna la terra a chi ha bisogno di mangiare

Il progetto si chiama "Terre Comuni" ed è stato avanzato dai consiglieri comunali Pampanelli e Fabbri. La concessione dei terreni non lavorati permetterebbe di creare nuova occupazione, sostegno alle famiglie povere e soprattutto i prodotti sarebbero inviati alle mense comunali e ai mercatini

Gli uliveti, gli orti e i terreni di proprietà del Comune potrebbe essere affidati a costo zero a cittadini o cooperative di residenti che hanno perso il lavoro e che quindi non riescono neanche più ad acquistare regolarmente la spesa per tutti i giorni. L'idea porta la firma dei consiglieri comunali Emiliano Pampanelli e Fabbri - entrambi di Rifondazione - che hanno dato vita al progetto "Terre Comuni". Tre gli obiettivi: provare a dare un futuro alle famiglie con un agricoltura dal basso che può anche consentire di inviare nei mercatini o nelle mense pubbliche i prodotti ortofrutticoli, valorizzare i terreni del demanio e allo stesso tempo rafforzare il welfare comunale senza spendere denari pubblici.
 
“Un progetto a costo zero grazie al quale l’Amministrazione può migliorare la gestione del territorio e, nello stesso tempo, tramite la produzione e l’eventuale vendita di prodotti da parte di coloro che vi sarebbero impiegati, riuscirebbe a facilitare l’accesso a prodotti di prima necessità e innescare realtà produttive locali. Ci troviamo in una fase acuta della crisi in cui cresce la disoccupazione e i salari hanno perso molto del loro potere d’acquisto non riuscendo a garantire, in molti casi, livelli di vita dignitosi. Il progetto “Terre comuni” può rappresentare un valido strumento per stimolare la nascita di nuove realtà produttive in un settore in difficoltà ma che, a nostro avviso, sarà uno dei volani principali della ripresa".

Se il Comune darà il via libera all'accesso e utilizzo dei terreni demaniali si favorirebbe il nascere di cooperative alle quali affidare la terra abbandonata: "Può essere un valido sostegno lavorativo per tutti quei soggetti che oggi sono esclusi dal mercato del lavoro e soprattutto può stimolare nuovi modelli di consumo sostenibili che salvaguardino il territorio, accorcino la filiera abbattendo i prezzi e migliorando la qualità dei consumi".

Il documento di Pampanelli e Fabbri prevede anche che una parte dell’ortofrutta e dell’olio prodotti vengano forniti a prezzi calmierati alle mense comunali e ai Gruppi d’acquisto. Proprio i Gruppi di Acquisto che sono in costante aumento nel perugino dimostrano che esistono importanti margini di abbattimento dei prezzi quando si interviene sulla filiera distributiva, accorciandone i passaggi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Terreni e oliveti comunali alle famiglie senza lavoro: torna la terra a chi ha bisogno di mangiare

PerugiaToday è in caricamento