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Economia

Primo trimestre 2013: occupazione e imprese giù, ma si intravede qualche spiraglio di luce

Uscito il rapporto dell'Unioncamere Umbria sul primo trimestre 2013 riguardo al settore manifatturiero e commerciale regionale, i dati sono allarmanti soprattutto riguardo a quelli occupazionali

La crisi marcia a ritmo serrato e anche se i dati del primo trimestre 2013 del Rapporto dell'Unioncamere Umbria non sono incoraggianti qualche lieve spiraglio esiste. Si registra infatti in due settori, servizi alle imprese e turismo, una positività che può dare slancio e magari far diventare leve importanti per una nuova lettura e visione dell'economia umbra.

Il rapporto fa notare come l'economia umbra subisca una contrazione generale dovuta ad un forte indebolimento della spinta imprenditoriale. Le cessazioni d’impresa infatti sono state circa il 50% in più delle nuove iscrizioni. L’impoverimento del tessuto aziendale umbro poi è aggravato dalle imprese entrate in liquidazione o fallimento o altra procedura concorsuale; sono state 469, pari a circa il 30% delle nuove iscritte. Un aspetto positivo da rilevare è la forte diminuzione sempre rispetto al primo trimestre 2012, delle aziende entrate in scioglimento o liquidazione volontaria (-18%) e dell’avvio di fallimento o di concordati (-45%).

Rispetto al primo trimestre dello scorso anno, il dato è dovuto non tanto da un picco delle chiusure, quanto da una forte caduta delle iscrizioni. Il problema dell'uscita dal mercato è riferito soprattutto alle aziende più piccole e semplificate, dato questo, che indica anche nuove possibilità innovative attraverso reti d'impresa per unire le forze e ampliare le proprie possibilità nei mercati. Come sempre, il Commercio registra la netta maggioranza delle iscrizioni circa il 30% del totale nel primo trimestre 2013, seguono con valori tra il 14 e il 12% le Costruzioni, i Servizi alle imprese e l'Agricoltura.

Per quanto riguarda i lvelli occupazionali invece il manifatturiero assorbe la maggior parte degli addetti, quasi il 27% del totale, seguito dal Commercio 22% circa. Nel 2012 l'occupazione è diminuita in tutti i comparti, con un picco del 9% nel settore Assicurazione e credito e del 6,4% nelle Costruzioni, e non da segnali di reazione nel primo trimestre 2013. L'unico settore che registra un aumento è quello dei Servizi alle imprese e soprattutto nel Turismo con un incremento di oltre il 4%.

Qui però entrano in gioco altri fattori occupazionali perché alcuni settori subiscono contrazioni da tempo mentre altri sono caratterizzati da andamenti altalenanti dovuti anche ai diversi periodi o all'innovazione gestionale. Una perdita occupazionale particolarmente accentuata si osserva nel sottoinsieme delle imprese di Costruzioni con un -4,7%; sopra l’1% le diminuzioni delle imprese dell’agricoltura e del manifatturiero. Il turismo, i Servizi alle imprese e il commercio registrano, invece, un incremento occupazionale rispettivamente dell’1,8%, dell’1,7% e dello 0,7%. Ancora più consistente l’aumento del 2,7% osservato nell’ambito di Assicurazione e credito, settore questo che veniva da almeno 3 anni di forte contrazione.

Quasi tutta la perdita di occupazione si rileva tra le micro imprese, -2,8% tra i due trimestri considerati. Tra le grandi imprese, l’occupazione addirittura aumenta di quasi il 4%. In generale, l’andamento dell’occupazione è positivamente correlato con la dimensione aziendale. Questo risultato per altro, del tutto in linea con quello medio nazionale evidenzia la divaricazione esistente tra le micro-aziende, sempre più deboli e meno in grado di assorbire occupazione e le medie e grandi aziende che mostrano ancora capacità di crescita e una buona domanda di lavoro.

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