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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Umbria, il cuore oltre la crisi: segni di vitalità dall'export delle imprese

I dati elaborati da Unioncamere sull'ultimo triennio: Agricoltura in crescita, Comunicazione e Informazione di slancio. Tutti i numeri

Respira Umbria, c’è un faro nella nebbia della crisi e della stagnazione. L’elettrocardiogramma del tessuto imprenditoriale del Cuore verde d’Italia dà segnali di vitalità. Soprattutto sul fronte delle esportazioni, a partire dall’aumento degli ordinativi in vista del 2015.
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio economico di Unioncamere Umbria sui caratteri e le dinamiche delle importazioni e delle esportazioni dal 2008 al 2014 c’è da sperare per il futuro.

Qualche numero. Vanno molto meglio le esportazioni nel settore dell’Agricoltura. In termini di incidenza percentuale sul totale nazionale, spiega Unioncamere, sono quasi raddoppiate negli ultimi tre anni (dall’1,3% al 2,4%). E ancora. Nel settore dei Servizi di Informazione e Comunicazione la quota delle esportazioni è triplicata rispetto al dato italiano. L’Umbria, nello specifico, è passata dall’1,6% del 2007 all’11,4% del 2013. Un balzo significativo, lo definisce Unioncamere, anche se i volumi complessivi sono ancora modesti. Il settore comprende un ambito molto ampio di attività, che spaziano dall’editoria elettronica alle edizioni di software, dalla produzione cinematografica a quella televisiva, fino alla elaborazione dati, all’hosting e ai portali web.
Sul fronte delle attività di import/export delle imprese umbre verso i Paesi extra-Unione Europea, con i dati stilati dall’Osservatorio sulla base delle elaborazioni statistiche dell’Agenzia delle Dogane e dal Registro Imprese delle Camere di Commercio, si delinea una lista di “golosi” di prodotti umbri.
I dieci principali destinatari delle merci regionali, Ue a parte, sono, nell’ordine: Stati Uniti, Svizzera, Giappone, Russia, Cina, Canada, Hong Kong, Australia, Corea ed Emirati Arabi Uniti.
Per dire, sono oltre 300 le imprese umbre che hanno effettuato operazioni di export verso il paese elvetico.
E ancora. Sono 1.176 le imprese umbre che nel primo trimestre del 2014 hanno effettuato attività di export verso i paesi extra-europei. Le operazioni commerciali effettuate si attestano attorno alle 28.153 unità.
Di più, sempre con i dati Unioncamere alla mano. La metà delle imprese esportatrici opera nel settore manifatturiero. Ed è proprio questo il segmento produttivo in cui si registra la quota più elevata di operazioni di esportazione: 81%. Il 12,3% delle imprese che esportano, invece, viene dal Commercio, che totalizza il 26% delle operazioni di esportazioni. Più distanziato il settore agricolo, con 108 imprese, pari al 9,2% del totale, e con una quota del 2,4% delle operazioni. Seguono, con quote nettamente più basse gli altri settori di attività.
Il 60% delle imprese esportatrici umbre per i paesi extracomunitari è costituito da società di capitale, il 18,5% da società di persone, il 20% da ditte individuali ed il rimanente 2% dalle cooperative e da altre forme giuridiche.
Per quanto riguarda il numero delle operazioni di export, oltre il 92% è stato effettuato dalle società di capitale, il 3,9% dalle società di persone, il 3,4% da imprese individuali e lo 0,4% dalle cooperative e altre forme. 
 

E adesso un dato che potrebbe sembrare negativo. Nei primi sei mesi del 2014, riporta Unioncamere, le esportazioni dell’Umbria verso i Paesi extra-Ue sono diminuite in valore del 3,2% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il tutto a fronte di un incremento medio nazionale del1’1,1% e di una più modesta crescita dell’Italia centrale dello 0,5%. Dove sta il trucco? Eccolo. La contrazione. Spiega l’Osservatorio, è molto più contenuta rispetto al 2013 quando il calo era stato del -5,7%.

Una dinamica contrapposta, invece, per l’andamento delle importazioni. Aumento del 2,3% rispetto al primo semestre 2013, in controtendenza rispetto alle dinamiche regressive registrate per l’Italia (-2,0%) e per le altre regioni del centro della penisola nel loro complesso (-1,0%).

Ultimo punto, le classifiche della prima metà del 2014. Secondo l’Istat, i paesi in cui l’Umbria ha esportato il numero maggiore di merci nei primi 6 mesi del 2014, sono stati nell’ordine: Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito e Belgio. A seguire, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Cina e Austria.
Nello stesso periodo (gennaio - giugno 2014) i principali paesi per ordine di importanza nell’interscambio commerciale dell’Umbria sono stati Germania, Francia, Stati Uniti, Spagna e Paesi Bassi.
La classifica delle importazioni, nello stesso periodo, vede in testa la Germania, seguita da Spagna, Paesi Bassi, Francia, Cina, Belgio, Brasile, Grecia, Regno Unito e Stati Uniti.

Su Umbria, c’è la luce alla fine del tunnel. Arrivaci.

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