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Coronavirus, 600mila euro di ammortizzatori sociali in arrivo per gli artigiani

La Uil lancia però un allarme: "I soldi stanziati dal Fondo di solidarietà bilaterale non basteranno, ora tocca al Ministero dell'Economia"

Oltre 600mila euro sono stati stanziati finora a favore di oltre 350 aziende artigiane umbre, con 3.294 domande per attivare ammortizzatori sociali in un settore che conta 13.755 lavoratori dipendenti secondo il primo bilancio fatto dalla Uil Artigianato regionale. Lavoratori spesso a riposo forzato, come nel caso di parrucchieri ed estetisti le cui attività sono chiuse per decreto, o di attività artigianali che registrano la riduzione di commesse o di lavori da svolgere.

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“È stato un grande lavoro che, a livello nazionale, ha impegnato la macchina del Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato, a cui compete il pagamento degli ammortizzatori sociali ai lavoratori dipendenti del comparto artigiano - rileva Giuseppe Siniscalchi della Uil Artigianato Umbria, che in queste settimane ha gestito, per conto del sindacato, gli accordi con le controparti, i contatti con i consulenti del lavoro e la lavorazione delle domande -. Ma un grande impegno è stato richiesto anche all’Ebrau (Ente bilaterale regionale artigianato umbro, ndr) per raccogliere le domande, verificare la regolarità contributiva delle aziende, registrare le effettive assenze dei lavoratori, fare i calcoli e pagare le prestazioni. Al momento, si fa conto di impiegare le risorse economiche accantonate negli anni dal Fondo (anche se parte di quelle somme vanno preservate per l’ordinaria attività di sostegno al reddito nelle situazioni di crisi produttiva) e le somme conferite con decreto qualche giorno fa. Molti più soldi però serviranno e, non per nulla, il Fondo e le parti sociali costitutive hanno cominciato a battere cassa al Ministero dell’Economia".

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“Siamo molto soddisfatti che anche da noi si sia lavorato all’unisono, sindacati e associazioni datoriali, nell’Ente bilaterale come nelle normali relazioni fra parti sociali, bypassando quanti più passaggi burocratici e facendo sì che le spettanze arrivino al più presto ai dipendenti delle aziende - commenta Claudio Bendini, segretario generale di Uil Umbria -. A dimostrazione che la bilateralità, se ben messa in campo, funziona ed è fondamentale e l'auspicio è che anche le aziende ora fuori dalla bilateralità comincino a farsi vive e a regolarizzare le posizioni, così da far accedere i dipendenti agli ammortizzatori sociali che spettano loro: sono previsti piani di rientro delle somme dovute, per contratto e per legge, nell’arco di un triennio e a partire da gennaio prossimo. In secondo luogo mi auguro davvero che, superati i problemi del cervellone dell’Inps, preso d’assalto dagli hacker e subissato dai milioni di richieste per prestazioni differenti, e con l’impegno della Regione, che si trova a gestire volumi ben più rilevanti delle consuete domande di ammortizzatori sociali in deroga, si possa presto passare alla corresponsione di ammortizzatori sociali o aiuti economici a tutti coloro che ne hanno bisogno e diritto. Perché nessuno deve essere lasciato solo e perché davvero, tutti assieme, ne usciremo fuori”.

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