Agroalimentare, il valore delle DOP e IGP in Umbria: alta qualità, ma scarso rendimento economico
L’Umbria con 34 prodotti a marchio Ue, incide in misura pari al 4,1%, per un valore alla produzione complessivo di 110 milioni euro
Quanto valgono i prodotti DOP e IGP made in Umbria? Se lo è chiesto il Centro per lo Sviluppo Agricolo e Rurale di Casalina di Deruta, mettendo insieme i dati che collocano la regione rispettivamente al tredicesimo e al quindicesimo posto a livello italiano: cioè alta qualità, ma scarso rendimento economico.
I prodotti italiani a marchio Ue nel settore agroalimentare rendono l’Italia un punto di riferimento e valgono al Paese il primo posto in assoluto (con gli 838 prodotti Igp), davanti a Francia e Spagna. Nel 2020, si sono aggiunte 14 nuove Ig (primato mondiale), tra cui il Panpepato di Terni Igp.
L’Umbria con 34 prodotti a marchio Ue, incide in misura pari al 4,1%, per un valore alla produzione complessivo di 110 milioni euro. Numeri che collocano la regione rispettivamente al tredicesimo e al quindicesimo posto a livello italiano. Dal comparto cibo provengono 46 milioni di euro, valore sul quale gravano in particolar modo le categorie “prodotti a base di carne” e “carni fresche”. Dal comparto “vino”, con 21 prodotti Ig, tra cui 15 Dop, arrivano 64 milioni di euro di valore.
I due comparti mostrano, però, due tendenze opposte: nel primo si è verificato un decremento del valore alla produzione del 13,6% rispetto al 2018, nel secondo è avvenuto un aumento pari al 14,4%, tanto da rendere la variazione di valore complessiva regionale stagnante, +0,7% (quarto valore italiano peggiore).
Effettuando un confronto con i dati delle regioni, però, emerge per l’Umbria il secondo dato peggiore, dopo la Calabria, in termini di valore per prodotto.