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Venerdì, 26 Aprile 2024
Economia

Nomine & Poltrone, Cia Agricoltura dell'Umbria, rieletto Matteo Bartolini alla guida degli agricoltori: "Emergenza cinghiali ancora irrisolta"

Matteo Bartolini è stato riconfermato alla guida della Cia-Agricoltori Italiani dell’Umbria rieletto nella IX Assemblea elettiva regionale dell’associazione di categoria, nella Sala Trumpet dell’area Jazz Hotel Giò, al termine della quale il 45enne tifernate è stato confermato per i prossimi quattro anni.

“È arrivato il tempo di cogliere le opportunità che la crisi pandemica ci sta offrendo. Se si ha il coraggio e l’intuizione corretta per guardare al bicchiere mezzo pieno, negli anni a venire ci aspetta il vero percorso di crescita e sviluppo che porterà al vero cambiamento, a ridisegnare una nuova e più moderna agricoltura umbra, più verde e più smart, grazie ai fondi che l’Europa ci mette a disposizione. Ci attendono anni in cui lavorare a stretto contatto con il mondo politico regionale, costruendo rapporti professionali, oltre che umani, basati sulla reciproca autorevolezza e concretezza nelle azioni. Dobbiamo, e lo stiamo già facendo, innalzare ponti con le università e gli istituti di ricerca per poter avviare progetti che puntino alla vera sostenibilità, economica e non solo ambientale, alla transizione ecologica e a quella digitale". 

Bartoloni ha ribadito i dossier ancora fermi o irrisolti a livello politico ma che devono essere affrontati il primo possibile: la gestione della fauna selvatica in primis, in particolare l’emergenza cinghiali e ora anche il rischio peste suina, così come le ZVN (zone vulnerabili ai nitrati) da rivedere sul nostro territorio. 

"Uno degli obiettivi a me cari resta la dignità dell’agricoltore, che si traduce in un adeguato compenso economico e riconoscimento sociale per il lavoro che svolge ogni giorno, nonostante le pazzie a cui il cambiamento climatico ci espone e la riduzione delle risorse naturali. Come CIA stiamo portando avanti un piano per l’integrazione delle imprese agricole produttrici e quelle turistiche, ristoratori e albergatori: pensiamo all’enoturismo, alle strade dell’olio, ad un Consorzio Dop Umbria che siamo riusciti a riportare in vita da timonieri, all’agricoltura sociale che da sempre vede la Cia in prima fila nei progetti europei già avviati, a quelle filiere che finalmente, dopo tanto impegno, vedono oggi la luce: la filiera del nocciolo, del grano, del tartufo e quella avveniristica del luppolo made in Umbria, progetto che vede fin da subito tra i partner la Cia regionale". Altra sfida è quella del digitale dove accompagnare le aziende in questo percorso. "L’accordo con Agricolus, azienda specializzata nella creazione di software per l’agricoltura di precisione, grazie al quale l’imprenditore agricolo associato può finalmente avviare il passaggio alla gestione aziendale completamente digitalizzata. Nuovi obiettivi per un nuovo modello di agricoltura: una più consapevole e vitale generazione di custodi della terra, di visionari, ma con i piedi ben piantati nella realtà”.

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