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Architetti Perugia: “Niente Superbonus? Si adegui subito il contributo, altrimenti stop ai lavori”

Minacciata la sospensione della consegna dei progetti. A rischio ritardi per la ricostruzione del sisma 2016

Gli architetti della Provincia di Perugia che si stanno occupando della ricostruzione post-sisma 2016 in Umbria e nelle Marche hanno annunciato di sospendere qualsiasi nuova consegna di progetti fino "alla necessaria definizione delle incertezze createsi sul super bonus 110; tutto ciò anche al fine di tutelare i propri clienti". È questo il grido di allarme lanciato anche dall’Ordine degli Architetti PPC (Pianificatori Paesaggisti Conservatori) della Provincia di Perugia. Una decisione maturata dopo aver appreso la notizia che è stato presentato al Consiglio dei Ministri un decreto legge “Salva conti” che sancisce lo stop alla cessione dei crediti e lo sconto in fattura. In base a quanto comunicato dal Ministro Giancarlo Giorgetti, la bozza di decreto approvata prevede l’eliminazione di ogni genere di cessione dei crediti e di sconto in fattura per tutte le tipologie che ancora le prevedevano. Oltre al terzo settore, questa stretta riguarderà principalmente il Superbonus 110% per le aree terremotate.

“Infatti – ha continuato con una nota l’Ordine della Provincia di Perugia – è ormai noto che l’insufficienza del contributo concesso non consente ai cittadini di completare i lavori senza dover ricorrere all’uso combinato dei superbonus. Ora eliminando questa possibilità i cittadini dovranno reperire le somme necessarie o non completare le opere. Inoltre è doveroso sottolineare la disparità di trattamento tra coloro che finora ne hanno potuto beneficiarne e quelli che per i più svariati motivi non hanno potuto farlo. Basti pensare che alcuni progetti non è ancora possibile presentarli! Se non si vuole che si impieghi il Superbonus si adegui il contributo, circostanza che comunque entro il 2025 si dovrà fare se non si vuole fermare la ricostruzione”.

Per gli architetti perugini questa decisione del Governp rischia di rendere impossibile l’opera di ricostruzione. "Per questo chiediamo un ripensamento e che le agevolazioni fiscali siano mantenute almeno limitatamente alle aree colpite dal sisma. Noi, come di consueto, siamo disponibili al confronto col Governo per individuare una soluzione che concili l’esigenza di tenere i conti dello Stato sotto controllo e il diritto dei cittadini colpiti dal sisma di tornare a vivere nelle proprie case”.

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