Coronavirus, in Umbria 350 tamponi esaminati al giorno: ecco come funziona la task-force anti-contagio
“Il coronavirus è un virus completamente nuovo ed ha trovato gli esseri umani indifesi dal punto di vista immunitario"
Sono 3561 i tamponi eseguiti nella Regione Umbria da quando si è diffusa con grande rapidità la malattia che tutti abbiamo imparato a conoscere come CoVid 19. Il Laboratorio di Microbiologia, individuato come quello di riferimento regionale, diretto dalla Professoressa Antonella Mencacci analizza in media tra i 300 e i 350 tamponi al giorno, che provengono sia dal territorio che dagli ospedali della USL Umbria 1.
Il laboratorio, che naturalmente garantisce la risposta anche per tutti i pazienti che sono ricoverati al Silvestrini, inoltra la risposta entro le 4 del mattino dopo. Da metà marzo la Regione ha ritenuto di allargare la rete dei laboratori con il Dipartimento di diagnostica di laboratorio e immunostrasfusionale dell’Azienda Ospedaliera di Terni e con l’Istituto Zooprofilattico delle Regioni Umbria e Marche, già individuato dal Ministero della Salute. Attraverso i tamponi orofaringei in pazienti sospetti di avere l’infezione, perché presentano sintomi come febbre, tosse, congiuntivite, cefalea viene cercato il virus: questa attività diagnostica non si basa sull’utilizzo di Kit commerciali, ma su una metodica approvata dall’Istituto Superiore di Sanità e non alla portata di qualunque laboratorio.
“Il coronavirus è un virus completamente nuovo ed ha trovato gli esseri umani indifesi dal punto di vista immunitario – ha spiega la dottoressa Giaimo della task-force sanitaria regionale –. E' altamente contagioso quindi l’infezione si propaga con grande facilità tra le persone”.