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Cronaca

Amministratore sotto processo per i soldi spariti dal conto per pagare bollette e pulizie, ma senza querela il giudice chiude il caso

Resta in piedi l'accusa di appropriazione indebita per un secondo condominio amministrato dall'imputato, in questo caso è stata presentata una formale querela

Condomini senza riscaldamento e senza pulizie perché non ci sono soldi nel conto corrente. Secondo l’accusa sarebbe stato l’amministratore di condominio a non pagare i conti, facendoli diventare morosi nei confronti del fornitore di energia elettrica e della ditta delle pulizie.

L’imputato, un professionista perugino difeso dall’avvocato Alessia Arcangeli, è finito a giudizio immediato perché “nella qualità di amministratore del condominio …” si sarebbe “appropriato delle seguenti somme di denaro; distraendole dai conti del condominio e destinandole a finalità estranee: anno 2012 4.552,13 euro; anno 2013 1.856,03 euro; anno 2015 2.019,62 euro; anno 2016 3.484,93 euro; costituita dal pagamento dei ratei condominiali non rinvenuti in cassa e non utilizzati per gli scopi istituzionali”.

Un condominio si è costituito parte civile tramite l’avvocato Pietro Gigliotti e ha presentato formale querela, i residenti e proprietari dell’altro complesso non si sono messi d’accorso e non hanno presentato la querela con la quale chiedono di agire nei confronti dell’amministratore. Così, sulla base delle nuove norme della riforma Cartabia, il giudice, che in un primo momento aveva riunito i due procedimenti, ha dichiarato sentenza di non luogo a procedere per difetto di querela. Il processo prosegue per l’altra accusa di appropriazione indebita.

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