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Domenica, 28 Aprile 2024
Cronaca

Diffonde foto e video della ex su internet per vendetta: condannato, ma potrebbe usufruire dei lavori di pubblica utilità

L'imputato era stato anche arrestato e messo ai domiciliari con il braccialetto elettronico

Due anni e dieci mesi, con rito abbreviato, per aver diffuso foto hard della ex e creato un suo profilo su OnlyFans. L’imputato è stato condannato anche a pagare 10mila euro di provvisionale.

L’imputato, un 25enne difeso dall’avvocato Delfo Berretti, era anche finito ai domiciliari con il braccialetto elettronico per stalking, diffamazione e simulazione di reato. Il giovane si è sempre dichiarato innocente, sostenendo che qualcuno gli avesse rubato il cellulare per diffondere poi le foto. La ragazza si è costituita parte civile tramite l’avvocato Laura Modena.

Secondo la Procura di Perugia l’imputato, non accettando la fine della relazione, avrebbe inviato alla ex numerosi sms minatori, utilizzando un sistema per nascondere il mittente. Poi sui canali WhatsApp, Instagram e Telegram avrebbe creato dei gruppi in cui sarebbero apparsi messaggi del tenore “continueremo a rovinarti”, oppure “se ti becchiamo in giro ti stupriamo e ti abbandoniamo in un campo. Muori gambe da ippopotamo”.

Utilizzando gli stessi canali, secondo l’accusa, l’imputato avrebbe iniziato a inviare messaggi dal contenuto “esplicitamente sessuale, anche ad amiche/amici e conoscenti della persona offesa, finanche a gruppi di ambiente universitario”. Quasi in contemporanea sarebbe stato creato un profilo Onlyfans con il nome della vittima, contenente foto e video, messaggi hard e anche il numero di telefono della giovane.

“L’imputato è stato riconosciuto colpevole e questo è un primo punto; la condanna è francamente mite che alle vittime rischia di mandare un messaggio scoraggiante: è inutile denunciare, tanto se la caverà con poco – ha dichiarato l’avvocato Laura Modena - Il pm non può appellare perché siamo in abbreviato e non c'è stata alcuna modificazione del titolo di reato; l'imputato può rinunciare all'appello e avere così uno sconto ulteriore di pena di 1/6. Questo significa che la pena resterà modesta pur a fronte di fatti di gravità inaudita. Per fatti analoghi c'è chi si è tolto la vita, non ce lo scordiamo”. Con questa condanna l’imputato potrà anche chiedere di sostituire la pena con i lavori di pubblica utilità.

La Procura di Perugia aveva chiesto una condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione.

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