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Cronaca

Paga il conto al ristorante con l'assegno rubato: condannata per ricettazione

L'imputata aveva puntato sulla concessione delle attenuanti per la semi infermità mentale

Condannata a 2 anni e 500 euro di multa per aver pagato il conto a ristorante con un assegno rubato, per ben due volte.

La difesa aveva tentato di giustificare il comportamento della donna come frutto di una patologia psichica, ma i giudici della Corte d’appello hanno confermato la sentenza di primo grado respingendo la richiesta di applicazione della semi infermità mentale.

I giudici di appello hanno ritenuto non applicabile tale disciplina delle attenuanti in merito al delitto di ricettazione dei due assegni di cui era accusata la donna che, secondo una perizia, avrebbe sofferto di una sindrome ansioso-depressiva. Patologia che per la Corte d’appello non avrebbe “inciso sulla capacità di intendere e di volere al momento del compimento della condotta contestata”. Condotta che sarebbe consistita “nel pagare il conto di due ristoranti mediante assegni postali proventi di un delitto, mostrando altresì ai titolari degli esercizi commerciali un documento di identità della proprietaria degli assegni stessi”.

Per i giudici questi elementi testimonierebbero “non la presenza di una capacità di intendere e di volere grandemente scemata, ma, al contrario una evidente lucidità” che impedisce l’applicazione delle attenuanti.

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